LE MISURE ANTI CRISI La legge di Stabilità

RomaSenatori e membri Pd del governo non hanno fatto in tempo a fare due passi sul campo di battaglia, al grido di «giù le mani dagli arenili» e «no all'emendamento inaccettabile», che si sono ritrovati con una proposta dem sulle spiagge molto simile, per non dire identica, alle tante che lunedì hanno attirato le ire degli stessi democratici. A fare emergere il pasticcio Angelo Bonelli, leader dei Verdi che da una vita si batte per le spiagge libere: «Anche alcuni senatori del Pd, in particolare Chiavaroli, Fabbri, Marcucci, Vattuone, Favero, Tomaselli, Albano, Caleo, Padua e la senatrice della Lega, Bruni, hanno presentato emendamenti identici a quello del Pdl».
In sostanza, anche nel centrosinistra c'è chi pensa sia giusto «sdemanializzare» le parti di arenile dove i concessionari hanno investito e costruito. Proposta contenuta in altre nove proposte di modifica alla legge di Stabilità, quasi tutte Pdl, che fino a due giorni Pd e grillini indicavano come la misura del male assoluto e la dimostrazione che la destra è contro l'ambiente.
Tra le possibili risposte che il Partito democratico avrebbe potuto dare all'emendamento sfuggito al controllo, è stata scelta la più dura. Incalzati dalla concorrenza grillina e imprigionati dai loro stessi giudizi spesi nei giorni scorsi contro il Pdl, i vertici democratici hanno sconfessato i colleghi costringendoli a ritirare l'emendamento.
Nella giornata più difficile per gli eco dem, si sono schierati contro la proposta, il relatore della legge di Stabilità Giorgio Santini, renziani come Michele Anzaldi, il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, i governatori di Lazio e Toscana, Nicola Zingaretti ed Enrico Rossi. Tutti d'accordo, adesso. Il tema è di quelli scivolosi. Ha implicazioni simili a fatti più pesanti, come il destino dell'Ilva di Taranto.
Insomma, nonostante la levata di scudi e la sconfessione dei reprobi, la divisione dentro la sinistra c'era e resta ed emerge dal commento della senatrice Pd Manuela Granaiola, firmataria della proposta incriminata. «Sull'emendamento da me presentato si può essere o non essere d'accordo, ma non si possono sparare giudizi o attacchi grossolani, dettati dall'ignoranza della materia, dalla pigrizia mentale e da vetusti, quanto nocivi, preconcetti e pregiudizi, forieri solo di nuovi equivoci e di ulteriore confusione». Anche perché, ricorda la senatrice, l'emendamento finito nel cestino ricalca un progetto dell'attuale sottosegretario all'economia Pier Paolo Baretta, Pd, che pochi giorni fa aveva proposto ai balneari proprio la sdemanializzazione. Bloccato, allora, da Stefano Fassina, viceministro dello stesso dicastero.


Bocciata quella del Pd, rimangono le altre nove proposte Pdl e Lega. Ieri sono state dichiarate ammissibili dal relatore Antonio d'Alì. Perché un pregio lo hanno sicuramente. Se fossero approvate porterebbero soldi allo Stato. E di coperture extra, di questi tempi, ce n'è bisogno.

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