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"Non conoscete la democrazia". Meloni stronca i contestatori di Roccella

Il primo ministro stigmatizza quanto accaduto al Salone del Libro. A sinistra invece è la fiera delle teorie astruse, ecco la Schlein: "Governo autoritario"

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Tante le manifestazioni di solidarietà nei confronti del ministro Eugenio Roccella, contestato al Salone del Libro da un gruppo di attiviste al punto da impedire la presentazione del volume "Una famiglia radicale". Femministe e ambientalisti insieme contro la titolare della Famiglia, un limpido esempio di tutto ciò che non è democrazia. Sulla vicenda è intervenuto anche Giorgia Meloni in una nota: "Quanto accaduto oggi al Salone del Libro di Torino è inaccettabile e fuori da ogni logica democratica. Altrettanto inaccettabile è l'operazione dei soliti noti di capovolgere i fatti, distorcendo la realtà e giustificando il tentativo di impedire a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie opinioni". Il primo ministro ha inoltre rimarcato: "Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari".

Il premier Meloni si è unito ai tanti rappresentanti del governo che hanno testimoniato vicinanza al ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità. I partiti di maggioranza si sono stretti attorno la Roccella, così in un tweet il vicepremier azzurro Antonio Tajani: "Quando impedisci ad una donna di parlare vuol dire che non hai idee, vuol dire che non sai cosa è il rispetto degli altri, vuol dire che non credi nella democrazia. Chi vince è chi ha subito la violenza. Oggi ha vinto la mia amica Eugenia Roccella". Solidarietà al ministro anche da parte della Lega con i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: "È impensabile che in un Paese civile e democratico come il nostro chi non la pensa come la sinistra sia costretto al silenzio. La critica costruttiva è sempre ben accetta, il silenzio imposto, no".

Pochi i messaggi dalla sinistra, che ha invece preferito concentrarsi sull'attacco di Augusta Montaruli (FdI) nei confronti del silente direttore del Salone del Libro Nicola Lagioia. Nessun commento sulla censura nei confronti di Roccella, ma assurde accuse da parte del segretario Pd Elly Schlein: "In una democrazia chi sta al Governo e ha il potere deve mettere in conto che ci siano le contestazioni e il dissenso, chi fa politica in generale lo deve mettere in conto. È surreale che il Governo e i ministri si siano messi ad attaccare Nicola Lagioia per aver cercato di costruire le basi di un dialogo. Io non so come si chiama una forma di Governo che attacca le opposizioni, gli intellettuali e non tollera il dissenso, per lo meno mi sembra autoritario", le sue parole a La7.

No, non siamo su "Scherzi a parte".

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