Il paese? Si fa un nome coi grandi nomi

Da Maranello a Laglio. Basta avere in casa divi e marchi famosi per diventare qualcuno. E fare i soldi

Il paese? Si fa un nome coi grandi nomi

A volte, la luce riflessa riesce a illuminare come un faro. Potere della popolarità: tutto ciò che i brand famosi toccano diventa a sua volta famoso, come se la fama fosse virale e potesse regalare, per osmosi, reputazione economica, fascino, e ritorni considerevoli a chi ci entra in contatto. Vale per tutti, anche per i paesi e le città: da Maranello, a cui il marchio Ferrari ha portato lustro e soldi, a Laglio, eletto a residenza estiva di George Cloney, sembra proprio che i nomi famosi, che siano di marchi o di celebrità, abbiano la capacità alchemica di trasformare in oro ciò che toccano. Anzi, di farne veri e propri brand di successo.
Chi conoscerebbe Maranello senza la Ferrari? Secondo una stima dell'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, la patria del Cavallino, 17mila abitanti nel modenese, avrebbe visto aumentare del 776% il valore del suo brand, grazie al marchio riconosciuto a livello internazionale. In pratica, dice lo studio, è come se, in termini di reputazione economica, il brand Maranello «dovesse» alla Ferrari complessivamente più di 7 miliardi di euro.
E Laglio, meno di mille anime, non sarebbe quella che oggi conosciamo senza George Clooney, che avrebbe fatto guadagnare al paese il 178,4% del valore del brand (50 milioni di euro). Perché c'è un ritorno economico a cascata, che si riflette sui valori immobiliari, il numero di presenze turistiche, i prezzi dell'ospitalità; fattori che, tutti insieme, hanno fatto parlare i critici di una «portofinizzazione» del Lago di Como, ma che costituiscono un ghiottissimo indotto. I vip insomma cambiano la vocazione del territorio, il suo marketing e, vista la loro rilevanza come contribuenti, anche le entrate per il Comune: 14mila euro è la cifra che Clooney ha versato nelle casse comunali solo per pagare l'Imu della casa sul lago. Ovvio che, per assicurarsi la sua redditizia permanenza, il sindaco abbia adottato un'ordinanza anticuriosi, in grado di difendere la privacy della star: la sosta nei pressi di Villa Oleandra è vietata sia in macchina che in barca, e se la misura ha scatenato l'ira dei fan, pare imprescindibile per non far scappare l'attore a gambe levate.
Non solo i vip, ma anche le imprese riescono a rendere più attraenti i «brand territoriali»: in Brianza, la Rovagnati fa aumentare il marchio di Biassono del 48,2% mentre la Piaggio «regala» a Pontedera il 46,7% in più, in termini di visibilità e reputazione economica.
Più delle imprese però possono i rocker: il brand del paesino modenese Zocca, grazie a Vasco Rossi che ci abita, è cresciuto del 124,5%. Anche qua, il flusso di visitatori e curiosi è aumentato grazie all'attrattiva esercitata dalla possibilità di imbattersi in Vasco Rossi, e proprio come a Laglio, il sindaco è sempre felice di fregiare la località del nome del cantante: per i 60 anni dell'artista, l'anno scorso, ha organizzato una cerimonia lunga tre settimane con concerti, proiezioni, e mostre che hanno attirato migliaia di fan. E anche Ligabue ha fatto guadagnare il 121,4% in più di popolarità a Correggio, paese in cui il cantante risiede, e che ha appena ospitato un megaevento per celebrare i quindici anni del film Radiofreccia da lui diretto.
Non da meno l'altro Rossi, Valentino: con la sua presenza, avrebbe reso il paesino marchigiano di Tavullia più famoso del 5,7%. E anche più ricco, dal momento che, secondo una stima relativa al 2012, il campione pagherebbe quasi un milione di tasse locali all'anno, che sono spalmate tra Tavullia e Ancona, attraverso Imu, addizionali Irpef comunali e regionali oltre all'Irap. Non solo: Valentino Rossi ha fatto costruire a Tavullia una villa, ha aperto una pizzeria, e ha anche intenzione di produrre vino con la messa a dimora di vigne di sangiovese e di altri vitigni. Attività frenetiche che lo hanno reso una specie di instancabile Re Mida.


Non molto diverso è il ruolo che l'Inter gioca nei confronti per Appiano Gentile: grazie alla squadra di cui ospita il ritiro, il paese comasco è diventato un vero marchio locale, più famoso del 101,7% rispetto al passato.

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