Paolo Villaggio difende Berlusconi: "Cosa c'entra la sua età con la politica?"

L'attore ligure: "Chi lo ha detto che un uomo avanti con l'età non possa fidanzarsi? Cosa c'entra con la politica?"

Paolo Villaggio difende Berlusconi: "Cosa c'entra la sua età con la politica?"

Il ritorno in campo di Silvio Berlusconi ha sollevato mille polemiche, molte delle quali non riguardano i suoi trascorsi politici, ma le sue vicende umane. "Ha il viso tirato, i capelli un po' incredibili, il difetto, forse, di non saper invecchiare. Ma con la politica che c'entra tutto questo? Voi giornalisti avete una morale proprio strana. Una morale cattolica e bigotta secondo cui non sta bene che un vecchio si fidanzi. Chi l'ha detto che un uomo avanti con l'età non possa farsi ricrescere i capelli? Tanti ottantenni vorrebbero una fidanzata bella e giovane".

A parlare non è un berlusconiano doc, ma un personaggio che ha sempre militato a sinistra, dal Pci a Democrazia Proletaria, e che oggi collabora con IlFattoQuotidiano: Paolo Villaggio. "Alle ultime elezioni, Bersani lo sa, ho votato Pd", dice in un'intervista a Italia Oggi. Eppure, ora gli tocca difendere il Cavaliere da chi lo accusa di gestire il partito come proprietà: "E perché uno così non deve far politica? Crede che altri siano diversi? Siano meglio? Guardi, a me piacciono Monti, Grillo e anche Matteo Renzi, perché è giovane. Come mi piacciono Penélope Cruz e il mare non inquinato degli anni Cinquanta. Ma la politica italiana degli ultimi cinquant'anni è basata sull'aggredire chiunque abbia fortuna. E Berlusconi ne ha avuta più di tutti. Francamente mi fido molto più di lui rispetto a tanti politici che non hanno saputo costruire proprio nulla".

L'attore ligure spara a zero su tutta la classe politica italiana: "Sono tutti attaccati come telline ai propri posti di potere.

Negli ultimi trent'anni, l'Italia, dalla quarta potenza mondiale che era, è diventato il penultimo Paese d'Europa, primo al mondo per corruzione, per personaggi che, pur se beccati con le mani nel sacco, hanno la sfrontatezza d'indignarsi".

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