ParigiC'è un grande clavicembalo al centro della palestra del Licée Carnot di Parigi dove si svolge la sfilata Givenchy. Per un paio di minuti sembra che il pianista stia suonando Aria sulla IV corda di Bach, ma quando le modelle cominciano a sfilare, le note dell'Adagio di Albinoni si mischiano al garbato ticchiettio dei sandali in plexiglass trasparente con il tacco ispirato dalle sublimi architetture di Carlo Mollino. Si tratta di stupende bluse azzurro cielo strategicamente trattenute sulle spalle, al collo oppure sui fianchi da sottili barrette metalliche. Dal celeste si passa al color carne che ormai si chiama «nude» e da lì al bianco e nero. Solo a questo punto capisci che dietro a questa raffinata collezione per l'estate 2013 c'è una ricerca stilistica tanto interessante quanto inedita.
«Sono tornato ai miei codici e a quelli della maison - spiega Riccardo Tisci nel backstage - a me piace la grafica, il rigore architettonico, l'estrema pulizia delle forme, mentre Hubert de Givenchy negli anni Sessanta ha fatto stupendi modelli couture ispirati dagli abiti delle monache». Insomma per descrivere questa sfilata bisogna usare la parola solenne che da sola non basta perché tutto ha un sapore di modernismo e d'invenzione allo stato puro. Insomma Tisci come Guesquiere per Balenciaga e Consuelo Castiglioni per Marni sta seriamente lavorando su un'immagine femminile che parte dalla tradizione della couture e arriva all'evoluzione delle donne contemporanee. Altrettanto innovativa, la collezione di Stella McCartney nel suo piccolo è un capolavoro. La giovane stilista inglese lavora sulle trasparenze partendo da un'idea molto sofisticata di sportswear. I suoi blouson di nylon candido su semplici abiti dritti, tagliati a canottiera, piuttosto lunghi ma con strategici inserti trasparenti nella maglina bianca e gialla oppure bianca e verde prato, sono quanto di più pratico e desiderabile si possa immaginare. In prima fila da Stella oltre al celebre papà Paul fa bella mostra di sé una malmostosa Kate Moss e una divina diva come Charlotte Rampling. Da Giambattista Valli, invece, ci sono le solite it girls internazionali di cui il bravo designer romano è amico e fornitore ufficiale d'abiti strepitosi. Stavolta faranno una gran fatica a trovarli perché lui ha deciso di render tutto più semplice e meno esibito.
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