Pienone "azzurro" a Milano. Gelmini: smentiti tutti i gufi

Al via la campagna elettorale di Forza Italia, Toti capolista al Nord-Ovest. Regionali del Piemonte, accordo con la Lega su Pichetto

Pienone "azzurro" a Milano. Gelmini: smentiti tutti i gufi

«Millecinquecento persone piene di entusiasmo. Non poteva esserci una risposta più forte agli uccelli del malaugurio che citano sondaggi terribili» dice con un certo sollievo Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia e organizzatrice della manifestazione che ha dato il via alla campagna elettorale di Forza Italia al Nord. Guest star Giovanni Toti, il consigliere politico di Berlusconi capolista azzurro alle Europee nel Nord-Ovest. Parla degli «scienziati di Ncd che si sono addormentati al posto di guardia quando dovevano vigilare sull'Imu». E di «certi cespugli» fermi alla diatriba euro sì o euro no.

E poi i big del partito. Il capogruppo al Senato, Paolo Romani, storico nome del partito: «Il filoberlusconismo di Renzi è più pericoloso di tanto antiberlusconismo». C'è il sindaco di Pavia, il giovane Alessandro Cattaneo, di ritorno da un'udienza da Papa Francesco. Le teste di lista si succedono sul palco. Dopo Toti tocca a Licia Ronzulli, l'eurodeputata che ha sdoganato l'allattamento in aula. Poi a Lara Comi. A Iva Zanicchi, che recita anche un divertente mea culpa per aver tessuto le lodi di Renzi. In passato. Adesso si dice pentita: «Mi sembra tronfio e impettito come un tacchino prima di Natale». Parla il piemontese eurocandidato Tino Rossi. Nelle prime file Mario Mantovani (che con una gag promette a Toti il suo voto e anche di farlo arrivare primo nel collegio), l'ex An Altero Matteoli («Serve la massima unità del partito»), Laura Ravetto. In sala anche Marco Marin e Gilberto Pichetto, coordinatori del partito in Veneto e in Piemonte.

Un «asse del Nord» che si è materializzato in una sala stracolma come molti temevano non fosse. Gelmini non nasconde il difficile momento politico: «Noi siamo preoccupati per il 10 aprile, c'è angoscia, inquietudine, è un fatto umano e politico che ci preoccupa. Ma questo partito vuole reagire, non si abbatte, non molla, non si ferma nemmeno al culmine dell'attacco giudiziario a Berlusconi. Il partito è in buona salute. C'è e non è allo sbando».

Si è mobilitata Forza Italia, si sono mossi i Club Forza Silvio di Marcello Fiori e l'esercito di Silvio di Simone Furlan. La sala è piuttosto animata. E dalla platea il pubblico partecipa attivamente. C'è chi lancia un urlo per «i valori cristiani dell'Europa», chi dà dei traditori agli alfaniani, chi assicura che «dal 10 aprile comincia la guerra», chi urla «nooo» quando sente la parola Renzi. Più di una le standing ovation per Silvio.

Arriva la notizia che è vicina la chiusura dell'accordo con la Lega in Piemonte.

Lo annuncia Silvio Berlusconi, che si è collegato in ritardo rispetto alle attese perché era al telefono a trattare. Il candidato del centrodestra e del Carroccio sarà Gilberto Pichetto. «Abbiamo definito l'accordo qualche ora fa» dice Berlusconi. E anche se non mancheranno ulteriori schermaglie, il Piemonte va verso l'accordo.

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