Scoppia il giallo sulle intercettazioni incontrollate e le pressioni su alcuni magistrati della Procura di Roma. Secondo le anticipazioni di Panorama, oggi in edicola, tutto ruoterebbe intorno al ristorante romano Assunta Madre, al centro di un'inchiesta di riciclaggio e messo sotto intercettazione ambientale per otto mesi. Secondo il settimanale diretto da Giorgio Mulè «fu la procura di Roma a sentire l'esigenza di mettere i paletti al lavoro delle microspie. In una direttiva del 20 novembre scorso del titolare dell'inchiesta Francesco Mìnisci e del procuratore Giuseppe Pignatone al capo della squadra mobile di Roma Renato Cortese, l'ordine fu il seguente: «La Squadra mobile non registrerà i colloqui che esulano dalle indagini delineate dal gip sull'inchiesta di riciclaggio». Ma che cosa è successo? In buona sostanza, le cimici piazzate per scoprire un giro di riciclaggio hanno captato altre conversazioni farcite di notitiae criminis tali da fare scattare altre indagini. In particolare, riferisce il settimanale Mondadori, ci sarebbero alcune frasi intercettate che avrebbero messo in allarme la Procura. A mettere in allarme gli inquirenti infatti ci sarebbero «i discorsi di un notissimo imprenditore romano il quale, durante una cena, avrebbe detto ai suoi commensali di aver fatto pressioni su alcuni magistrati della capitale per evitare una serie di arresti.
Nella registrazione, ovviamente top secret, si fanno nomi e cognomi e chiari riferimenti a una determinata indagine». Chi è il notissimo imprenditore? E chi sarebbero i magistrati oggetto delle pressioni? Il giallo s'infittisce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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