Pronti a sbarcare due milioni di immigrati

Il rischio di falsi ricongiungimenti familiari

Emanuela Fontana

da Roma

Con il nuovo decreto sui ricongiungimenti familiari approvato venerdì dal consiglio dei ministri potrebbero entrare potenzialmente in Italia due milioni di immigrati. Il Viminale non ha ancora elaborato una stima dei possibili ingressi «fuori quota» per motivi legati alla parentela con un immigrato già residente nel nostro Paese. Ma è questa la cifra che circola, e Maurizio Gasparri di An, la pone come «numero potenziale» di arrivi grazie alle nuove norme sui ricongiungimenti.
In Italia vivono oltre 3 milioni di immigrati. Se ognuno di loro portasse con sé in media un parente (la nuova norma estende questa possibilità anche ai nonni), il numero degli extracomunitari verrebbe automaticamente raddoppiato. È indicativa una ricerca svolta dalle Acli in queste settimane dal titolo «Famiglie migranti», da cui risulta che il 65% delle famiglie di extracomunitari ha intenzione di rimanere in Italia in via definitiva. E a ricomporre dunque il nucleo familiare nel Paese ospitante.
«Mi chiedo - ipotizza Gasparri - come farà il nostro sistema sanitario a sostenere un numero simile di persone, la maggior parte di età anziana. Quello dei 2 milioni in teoria è il tetto possibile a cui si può giungere con questo provvedimento demagogico e irresponsabile. È un decreto preoccupante, perché l’effetto annuncio potrebbe intensificare a dismisura gli sbarchi e dunque le tragedie come quella di Lampedusa. Faremo le barricate contro le follie del governo in materia di immigrazione».
In attesa di stime definitive, è sempre l’ultimo rapporto Acli di luglio a indicare come i nuovi arrivi «parentali» vedranno come protagonisti soprattutto persone della terza età. Il 65% delle coppie di immigrati che vivono in Italia hanno infatti meno di 40 anni e il 27% è al di sotto dei 50 anni.
Il rischio, sottolinea l’esponente di An, è che i «passeur», i traghettatori senza scrupoli che caricano gli stranieri speranzosi su barche di fortuna, «possano approfittare di questo momento propizio. C’è poi il pericolo di false richieste portate da falsi mariti, falsi padri o falsi nonni, con un lavoro insostenibile per le questure». Gli operatori degli uffici stranieri sono circa il 5% della forza totale della polizia, un numero non superiore alle 5mila unità.
I sindacati di polizia sono già in allarme, anche perché nel decreto di programmazione economica e finanziaria in discussione alle Camere «non è stato previsto neppure un euro per il rinnovo del nostro contratto di lavoro delle forze di polizia, scaduto dal dicembre 2005», scrive il sindacato Consap, che si dichiara «pronta a scendere in piazza.
Lavoro delle questure e ripercussione sul sistema previdenziale sono le critiche più insistenti al nuovo decreto sui ricongiungimenti: «La decisione del governo Prodi di consentire ai nonni di venire in Italia se non dispongono di un adeguato sostegno familiare nel Paese di origine - sottolinea Carlo Giovanardi (Udc) - apre le porte del nostro Paese a centinaia di migliaia di anziani destinati in un periodo breve a gravare pesantemente sul nostro sistema sanitario e assistenziale».
Secondo Isabella Bertolini (Forza Italia) «per ogni extracomunitario regolarizzato arriveranno almeno altre 4 persone. Grazie alla sinistra sono in arrivo milioni di extracomunitari nel nostro Paese». La maggioranza è invece sempre più determinata ad abbattere punto per punto la legge Bossi-Fini sull’immigrazione del precedente governo: «Si deve abolire la Bossi-Fini, che riempie le carceri e lascia morire la gente in mezzo al mare», sostiene il capogruppo di Rifondazione alla Camera, Gennaro Migliore.


Sulla base di informazioni di polizia, potrebbe scattare nei prossimi mesi una pressione enorme dal nord Africa, e in particolare dal Marocco, verso l’Italia, per la nuova politica del governo italiano e il continuo indurimento, al contrario, della linea di contrasto all’immigrazione adottata ad esempio in Spagna dal premier José Luis Rodriguez Zapatero. Decine di migliaia di persone potrebbero tentare l’ingresso clandestino sulle nostre coste per puntare alla regolarizzazione.

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