"Depositata interpellanza a firma Brunetta e mia sul canone speciale Rai. Governo dia subito chiarimenti. Ultimo balzello di stato per le nostre aziende". Lo scrive su Twitter Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati. L’interpellanza urgente è rivolta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, in merito al cosiddetto "canone speciale".
"Da fonti di stampa - scrive Renato Brunetta al governo - si è appreso che, in questi giorni, migliaia di artigiani, imprenditori e liberi professionisti hanno ricevuto, via posta tradizionale, una comunicazione dalla Rai, completa di bollettino,
con cui si esige il pagamento del canone speciale, con tanto di importo precompilato, pari a 407,35 euro. Con un comunicato stampa diramato venerdì 28 giugno scorso - prosegue il capogruppo di Forza Italia - la Rai ha dichiarato che le lettere spedite in questi giorni sono comunicazioni informative prive di connotati precettivi o intimativi, nelle quali si descrive con chiarezza il presupposto dell’obbligazione di pagamento. In nessun passaggio della lettera Rai si dà per presupposta la detenzione di apparecchi tv, anzi si invita esplicitamente il destinatario ad effettuare il versamento soltanto qualora ricorra tale presupposto. A parere dell’interrogante, la comunicazione spedita dalla Rai a migliaia di cittadini artigiani, piccoli commercianti e liberi professionisti, in realtà, si configura come un’ingiunzione di pagamento a tutti gli effetti".
Il capogruppo azzurro a Montecitorio chiede di sapere "quali iniziative di propria competenza ritengano di dover assumere il presidente del Consiglio e i ministri interpellati, al fine di chiarire, in maniera univoca, le disposizioni inerenti il pagamento del canone speciale per chi detiene uno o più apparecchi muniti di sintonizzatore atti a trasmettere, in luoghi pubblici, il segnale tv". Brunetta chiede inoltre "se il governo non ritenga, nell’ambito delle proprie competenze, di dover illustrare i criteri e le modalità con cui la Rai, in quanto concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo ha proceduto all’invio di decine di migliaia di lettere contenenti bollettini prestampati indicanti l’importo del canone speciale, indirizzate ad artigiani, commercianti e liberi professionisti con un tentativo di prelievo forzoso per l’uso di monitor e computer impiegati per motivi di lavoro e non per guardare programmi televisivi; se il governo sia in grado di comunicare il numero di lettere inviate dalla Rai, il costo sostenuto per la spedizione e sulla base di quale presupposto è stato determinato l’importo richiesto; e se l’esecutivo non ritenga di dover spiegare a che titolo la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo abbia avuto accesso, come affermato dalla stessa Rai, alle informazioni circa le aziende contenute nelle banche dati delle Camere di Commercio".
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