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La realtà schiaffeggia Schlein, manette ai Pro Pal e Harvard: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il sondaggio di Pagnoncelli, i militari in classe e Mattarella

La realtà schiaffeggia Schlein, manette ai Pro Pal e Harvard: quindi, oggi...

Io sono un grande appassionato di sondaggi e ogni volta sorrido quando i partiti pubblicano questo o quel post per auto-incensarsi basandosi sulla prima rilevazione che dà loro un aumento di uno zerovirgola. Il punto è che tutti sanno che i sondaggi andrebbero letti sul lungo periodo, non nel breve, soprattutto se gli scostamenti sono minimi e spesso dipendono più dalle persone scelte per lo studio che da reali variazioni nelle intenzioni di voto. Quindi? Quindi oggi scopriamo che, analizzando i sondaggi di fine 2024 con quelli di fine 2025, il governo e Meloni non hanno perso consensi, come ci si aspetterebbe con l’andare avanti della legislatura e come è accaduto a tutti i predecessori, ma anzi hanno guadagnato un punticino. E che FdI è cresciuta, mentre il Pd ha perso 1,2 punti. Tradotto: il divario tra i partiti è cresciuto di due punti in un anno. Da una parte quindi ci sono i giornali, i sogni del campo largo, la propaganda sulle tornate elettorali regionali, e dall’altra la realtà, che stavolta fa a pugni coi desiderata della sinistra.

A me fa un po’ ridere che oggi si difenda il diritto di parola per quegli imam, vedi Hannoun e Shahin, che considerano il 7 ottobre un atto di resistenza. Dunque legittimo. Dunque nessuna violenza. Per carità: io sono d’accordo. Sono dell’idea che tutte le idee, scusate il gioco di parole, debbano essere combattute dialetticamente e non con le espulsioni. Però vi ricordo che in questo Paese solo tre anni fa i cosiddetti “No Vax” o “No Pass” erano considerati peggio dei paria, gente da buttare nella spazzatura, far marcire nelle fogne o escludere da ogni luogo sociale. Se quelli invece inneggiano alla strage del 7 ottobre, tutto ok?

C’è questa storia incredibile di un attivista egiziano-britannico che s’è fatto diversi anni di galera in Egitto, è stato liberato grazie alla pressione di Londra, ha ottenuto la cittadinanza, è tornato nel Regno Unito e adesso si scopre che qualche anno fa pubblicava tweet in cui inneggiava alla morte degli ebrei e dei bianchi britannici. Giustamente molti si chiedono: ma chi stiamo accogliendo? Ecco. Magari saranno vecchie frasi. Robe decontestualizzate. Ma io due domande me le farei comunque.

Ho visto il film di Checco Zalone. Si ride, ma non in maniera continuativa come negli altri film. Il problema: a Checco Zalone manca Checco Zalone. Ovvero il giovane meridionale illetterato e sfrontato che fa brutte figure ad ogni occasione, con quella sua caratteristica parlata pugliese volutamente sgrammaticata.

James Hankins, storico americano, ha lasciato Harvard. E non perché abbia perso la voglia, ma perché la motivazione è un atto di accusa clamoroso al morbo woke che ha colpito le università americane. Ve la riporto, come la riporta il Corriere, perché mette i brividi: “Sono arrivato al termine di un contratto quadriennale che avevo firmato nell’autunno del 2021. In quell’anno decisi che non volevo più insegnare a Harvard. Venivamo da quasi due anni sottoposti al rigido regime Covid dell’università. Si trattava di una forma di governo emergenziale che rispecchiava fin troppo fedelmente l’accettazione acritica, da parte dell’intero Paese, in nome della presunta ‘Scienza’ sostenuta dal potere pubblico, di invasioni tiranniche della vita privata. A Harvard ai professori veniva imposto di tenere le lezioni con la mascherina e di svolgere i seminari su Zoom. Nessuna delle due pratiche era compatibile con la mia idea di educazione liberale. L’anno precedente l’università si era inginocchiata collettivamente durante l’Estate di George Floyd. Pensavo che si trattasse di un vuoto gesto di virtù esibita, ma mi sbagliavo: ebbe conseguenze serie sul modo in cui conducevamo le nostre attività. Nell’autunno del 2020, esaminando le candidature ai programmi di dottorato, mi imbattei in un candidato eccezionale, perfettamente adatto al nostro corso di studi. Negli anni precedenti sarebbe balzato immediatamente in cima alla graduatoria. Nel 2021, però, un membro della commissione ammissioni mi disse informalmente che ‘quella cosa’ (cioè ammettere un maschio bianco) ‘quest’anno non poteva succedere’. Nello stesso anno, uno studente universitario che avevo seguito come tutor, di un’intelligenza fuori dal comune, letteralmente il miglior studente di Harvard — vincitore del premio per il laureando con il miglior curriculum accademico complessivo — fu respinto da tutti i programmi di dottorato ai quali aveva fatto domanda. Anche lui era un maschio bianco”.

Provo un certo godimento per l’arresto di un gruppo di minorenni torinesi che si sarebbero resi protagonisti degli scontri davanti al liceo Einstein e in altre situazioni, tra cui l’assalto a La Stampa. Non perché mi piacciano gli arresti domiciliari. Ma perché la giovane età non può giustificare ogni cosa, soprattutto quando a rimetterci la pelle con ferite più o meno gravi sono dei poliziotti. Chiedo a Mattarella: i manganelli di Pisa non andavano bene, le manette di Torino almeno sì?

Quindi, secondo l’assessore bolognese, se i militari vogliono andare a parlare

nelle scuole bisogna “filtrarli”; invece, aggiungiamo noi, se si presentano le varie Albanese è tutto ok. Ma vi ascoltate quando parlate? Vi rendete conto di quanto sia assurdo il tutto?

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