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Regole primarie, caos nel Pd

Epifani ipotizza un restringimento della platea per le primarie. Ire dei renziani, giovani turchi e Cuperlo

Regole primarie, caos nel Pd

Partito Democratico nel caos. La direzione di oggi ha palesato ancora una volta le differenze di vedute sul congresso e sulle nuove regole. "Il tempo del congresso è ora, sulla data del congresso tagliamo la testa al toro. Decidere quando sarà non spetta al segretario, spetta alla presidenza dell'Assemblea nazionale. Ma io suggerirò di farlo entro la fine di novembre. Il congresso partirà dai congressi di circolo, locali e regionali. Dopo saranno formalizzate le candidature a segretario nazionale", ha dichiarato Guglielmo Epifani.

Manca una data precisa, però, e mancano regole e modalità. Come se non bastasse, Epifani ha ipotizzato una platea ristretta per l'elezione del segretario e ha parlato di primarie aperte solo per la scelta del candidato premier. Proprio quest'ultimo punto ha scatenato le ire dei renziani ( e non solo), che da tempo chiedono l'allargamento della platea.

"La proposta sulle regole avanzata da Epifani non va bene. In un momento difficilissimo per il Pd non possiamo chiuderci nelle nostre paure", scrive Matteo Orfini su Twitter. Sulla stessa linea di Epifani si è collocato il ministro Dario Franceschini che ha anche ipotizzato una data per il congresso: "L'ultima domenica di novembre, il 24". Sull'elezione del segretario Franceschini ha precisato: "Lo eleggano solo gli iscritti. Le primarie aperte sceglieranno il candidato premier. La regola segretario-candidato premier era adatta a una fase di bipolarismo. Ora serve una regola per una fase in cui servono alleanze".

Dello stesso avviso Piero Fassino: "Condivido la proposta. Le primarie per il premier siano le più aperte possibili, per il segretario ci sia un altro grado di legittimazione. Ma garantendo che la platea di iscritti sia sufficientemente ampia e rappresentativa di tutti i territori". Ironico il commento del renziano Roberto Giachetti: "Franceschini è troppo spregiudicato. Per elezione segretario mi limiterei più prudentemente a dipendenti Pd e staff ministri". Simile il parere del renziano Angelo Rughetti: "Non mi sembra spetti alla direzione del Pd decidere ma all'Assemblea nazionale. Epifani per le primarie suggerisce platea più ristretta. Propongo che votino Bersani Nico Stumpo e Davide Zoggia...".

Anche Gianni Cuperlo ha bocciato l’idea di restringere la platea delle primarie per l’elezione del segretario: "Abbiamo bisogno di eleggere il segretario, se si cambiano le regole, dobbiamo farlo insieme. Se non c’è accordo sui ruoli di segretario e premier, decida il congresso". "Si chiude il Congresso. Si chiude il dibattito. Si chiude. E tutto perché non é popolare questo governo, é pieno di fighetti in giro, non c'e' motivo di cambiare le cose, che vanno bene così. E tutto per non perdere, e così si perde. E ci si perde", ha commentato Pippo Civati.

A tentar di fare chiarezza ci ha pensato Pier Luigi Bersani: "Il concetto è semplice: tutte le primarie sono aperte, ciascuno secondo la propria logica.

Le primarie per il premier saranno aperte a chi si dichiara elettore del centrosinistra, le primarie per il segretario devono essere aperte a chi aderisce al Pd".

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