
Matteo Ricci gioca la carta della disperazione: «Riconosceremo la Palestina nel primo Consiglio regionale». L'occasione è il confronto di ieri su Sky tra il governatore uscente Francesco Acquaroli, di Fdi, e il candidato del «campo largo» alla presidenza della Regione Marche. Ricci tenta il colpo simbolico con una proposta senza valore sostanziale — come quella del riconoscimento di uno Stato — ma potenzialmente capace di mobilitare la base.
Ne è convinto Ricci, che già in un messaggio di semi-resa ai suoi grandi elettori via Whatsapp aveva chiesto di premere l'acceleratore sui temi identitari. Tra questi, appunto, il riconoscimento della Palestina per «una Regione con i piedi piantati a terra, ma con la testa nel mondo». Ma l’europarlamentare dem non sembra credere davvero nella rimonta elettorale. Lo ha già scritto nero su bianco ai suoi dirigenti che tutto quello che ha fatto potrebbe «non bastare».
Dalle parti del Nazareno c’è la stessa arrendevole convinzione. Un senatore del Pd, parlando col Giornale, confida: «Non ha mai avuto grandi chance. Altrimenti il governo non si sarebbe esposto così tanto. E Tajani non avrebbe parlato di voto nazionale».
Quella che doveva essere la candidatura della rivalsa dem, soprattutto per i riformisti, rischia di trasformarsi in un battibaleno in una performance elettorale di puro servizio. Il sorriso di Acquaroli a ogni indecisione di Ricci durante il confronto su Sky racconta molto più di un sondaggio.