Sallusti, Di Pietro si appella a Monti: "Niente carcere per i reati di opinione"

Il leader Idv: "Il governo intervenga anche con un decreto". Il direttore del Giornale: "Non sono socialmente pericoloso"

"È impensabile che un giornalista possa finire in carcere per quello che ha scritto". Il leader di Idv Antonio Di Pietro ha preso posizione a favore del direttore del Giornale Alessandro Sallusti e ha presentato un’interrogazione al governo per chiedere il varo di un provvedimento che abolisca la galera per i giornalisti. Ospite su La7 del Cristina Parodi Live, parlando della sentenza che lo vede accusato di diffamazione, Sallusti ha detto di avere "grande fiducia" che il caso possa "servire come grimaldello per scardinare un annoso problema della giustizia italiana, quello cioè della libertà di opinione".

"Alcuni principi costituzionali devono essere rilanciati, rimarcati - ha spiegato il leader dell'Idv - ho pertanto sentito mio dovere intervenire oggi non tanto e non solo in difesa del giornalista Sallusti, quanto piuttosto del diritto costituzionale all’informazione libera e plurale e del diritto ad essere informati". Secondo l'ex pm di Mani Pulite, il carcere per i reati d’opinione è "un residuo dell’era fascista": chi diffama deve essere condannato a una "sanzione pecuniaria, al risarcimento in sede civile, ha l’obbligo di pubblicare la correzione dei propri errori, anche le pubbbliche scuse al limite". Quel che non si può accettare è - appunto - la galera. Il leader dell'Italia dei Valori ha ricordato le tante cause che ha avuto e che ancora proprio contro Sallusti, ma ha aggiunto di non voler contribuire ad un eventuale arresto del direttore: per questo, ha chiesto al governo Monti di intervenire "anche con un decreto". "Se non lo fa il governo - ha avvertito Di Pietro - lo possiamo sicuramente fare noi (usando il ddl presentato da Idv, ndr), nelle prossime ore, anche in commissione giustizia in sede legislativa. Comunque, il capo dello stato può emanare legittimamente la grazia". Di Pietro ha, poi, lanciato un ultimo appello al giudice che si è sentito diffamato: "Ritiri la querela, ci passi sopra".

Ospite dalla Parodi su La7, Sallusti ha raccontato di non essere preoccupato, "anche se non sono certo giornate positive". "Mi sembra chiaro che io non sia una persona socialmente pericolosa, come invece i giudici dicono che io sia", ha proseguito il direttore del Giornale.

E il collega Corrado Formigli ha confermato: "Sono d’accordo con Sallusti, per quanto violenta e deprecabile, un’opinione non è mai pericolosa per la società. Chi leggeva l’articolo in questione su Libero, sapeva con che tono interpretare quelle parole, per quanto aggressive potessero sembrare".

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