Santoro: decidiamo insieme il futuro del programma... Ma frega tutti e va a La7

Il giornalista aveva promesso ai suoi 100mila sostenitori di "partecipare alle decisioni che riguardano il futuro di Servizio Pubblico". Ma senza dirlo a nessuno ha firmato per La7. E in rete inziano già le proteste

Santoro: decidiamo insieme il futuro del programma... Ma frega tutti e va a La7

"Cara amica, caro amico, volevo ringraziarti personalmente per la tua donazione". Iniziava così l'e-mail che Michele Santoro inviò ai 100mila e oltre sostenitori che risposero al suo appello versandogli almeno 10 euro per far nascere Servizio pubblico, il programma tv nato dalle ceneri di Annozero. Il giornalista centrò la sua sfida e, dopo aver messo insieme un bel gruzzoletto, che gli permetteva di coprire le spese iniziali, andò in onda. Fu una bella sfida tornare nelle case degli italiani, in prima serata, senza una rete di riferimento. "E' la prima volta nella storia della tv italiana - si legge sul sito di Servizio pubblico - che un programma su una multipiattaforma riesce ad andare in onda per un'intera stagione senza avere alle spalle un editore tradizionale".

I soldi raccolti dalla sottoscrizione pubblica sarebbero bastati per otto puntate. Ma grazie alla pubblicità raccolta il programma è andato in onda per tutta la stagione, chiudendo con l'avvicinarsi dell'estate. Visto che alcuni donatori avevano dato più soldi a Santoro & C., l'Associazione Servizio pubblico ha creato un premio giornalistico rivolto a giovani videoreporter. Ma trattandosi di soldi donati dai cittadini, a coloro che avevano comunicato i propri recapiti e-mail era stato chiesto di esprimere il parere: "Siete d'accordo oppure no?", chiedeva Santoro, a dare vita a un premio per video reporter emergenti? Quasi tutti risposero di sì.

E' di ieri la notizia - data da Enrico Mentana - che Santoro ha firmato per La7. "Michele Santoro e La7 - ha detto Mentana a fine tg - hanno firmato. Già una volta diedi questa notizia e non andò bene, ma questa volta ho verificato e posso dire che nella prossima stagione il programma Servizio Pubblico andrà in onda su questa rete". Tutto bene quel che finisce bene? Può essere...

C'è però un particolare interessante. Nella famosa e-mail che Santoro mandò ai sottoscrittori (leggi il testo pubblicato sul sito) c'era scritto anche questo: "Se tu vorrai, avendo già versato 10 euro, potrai far parte della Rete dei Donatori; e con la tua autorizzazione potremo inviarti una Card che ti consentirà di partecipare alle decisioni che riguardano il futuro di Servizio Pubblico sia di essere informato su proposte particolari dedicate ai centomila che hanno contribuito alla nascita della nostra multipiattaforme...". Ora, a parte il "referendum" sul premio giornalistico e l'informazione sui conti delle prime otto puntate, non pare che ai centomila sottoscrittori sia stato chiesto alcunché sul futuro del programma. Qualcosa tipo "sareste d'accordo se Servizio Pubblico andasse in onda su La7?". Non per essere pignoli ma era stato lo stesso Santoro, nella sua e-mail, a promettere ai donatori di partecipare alle decisioni sul futuro del programma.

L'annuncio su Facebook e le polemiche

Su Facebook lo staff di Servizio Pubblico dà il grande annuncio: "Amici, grazie per il vostro calore e incoraggiamento! Vogliamo darvi alcune precisazioni rispetto al nostro approdo a La7: Servizio Pubblico resterà produttore autonomo, indipendente e soprattutto proprietario dei suoi contenuti. L'unico vincolo che avremo è il rispetto delle leggi! Questo anche grazie ai 100.000 di voi che avete donato per accendere le luci dello studio per una stagione tv, e che oggi prosegue in un progetto sociale che si chiama Servizio Pubblico. Siamo felici di poter offrire il nostro prodotto indipendente a un bacino potenzialmente più ampio come quello di La7, e di affrontare questa sfida insieme a voi!".
Ma gli amici sono stati interpellati prima della decisione?

Sempre su Facebook divampa la polemica. In risposta al post-annuncio sulle novità autunnali molti protestano: "No, non mi piace - scrive Matteo C. - mi sembra tanto una sconfitta!!! Non aveva Santoro detto, durante l'ultima puntata, che ogni decisione sarebbe stata presa consultando anzitutto il pubblico? Mah...".
"Perplesso... staremo in agguato con il telecomando" (Enrico D.).

"Ho donato i miei 10 € perché credevo nel progetto ma non capisco questa scelta. Internet supererà la Tv, è solo questione di qualche anno e la vostra mi sembra una scelta anacronistica e oltretutto completamente diversa da quello che è lo spirito democratico e " rivoluzionario "della rete.

Avete fatto 10 passi avanti e ora ne fate 10 indietro... i pantofolai dell'etere saranno felici di pensare che Internet è solo un passatempo per giovani bastian contrari...Insomma avete aperto una breccia e ora la ristuccate. sob...sob...".

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