Scossa Pdl al governo «Subito 40 miliardi per aiutare le imprese»

Scossa Pdl al governo «Subito 40 miliardi per aiutare le imprese»

RomaIncassato l'avvio della cabina di regia e le rassicurazioni del governo su Iva e Imu, il Pdl va alla carica sui debiti della pubblica amministrazione, con una richiesta precisa: anticipare i pagamenti alle imprese di sei mesi rispetto ai tempi previsti dal decreto varato nell'aprile scorso dal governo Monti. L'obiettivo è raggiungere i 40-50 miliardi di debiti saldati ai fornitori della Pa entro la fine del 2013 e non la metà del 2014. «L'Europa è d'accordo, i soldi ci sono, è lo shock che cercavamo», ha sintetizzato il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta autore, insieme al presidente della commissione Finanze di Montecitorio Daniele Capezzone di una mozione e di una interpellanza al governo sul tema.
La risposta dell'esecutivo è arrivata a stretto giro di posta. «A settembre dovremmo avere la mappatura completa di chi sono i veri creditori delle Pa, in quel momento potremmo fare anche il punto su l'eventuale accelerazioni di questi pagamenti, che è previsto siano effettuati nel corso dei primi sei mesi dell'anno prossimo, possiamo accelerare di qualche mese», ha assicurato il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. Risposta soddisfacente per Capezzone. Anche perché non ci sono ostacoli di nessun tipo, se non quelli della burocrazia.
È stata l'Europa a darci, nella primavera scorsa, il via libera a trasformare 40 miliardi di debito commerciale in debito pubblico. L'iniziativa era del commissario agli Affari economici Olli Rehn e del vicepresidente della commissione Ue Antonio Tajani che nei giorni scorsi ha peraltro chiesto all'Italia di andare oltre.
«Lo Stato italiano - ha detto Tajani - può pagare 40 miliardi e anche oltre. Sarebbe meglio farlo entro la metà del 2015 quando entreranno in funzione regole più restrittive per il patto di stabilità».
Non si tratta solo di fare un'operazione di chiarezza e pulizia nei conti pubblici, ma anche di dare alle imprese liquidità. Anticipare di sei mesi i pagamenti può significare la sopravvivenza per molti fornitori dello Stato.
La riduzione del Pil italiano registrata nel periodo tra il 2007 e il 2012 è addirittura superiore a quella avvenuta con la Grande Crisi del 1929, spiega il Pdl nella documentazione presentata con la mozione. Alle imprese, per mantenere un livello adeguato di investimenti, servirebbe un'iniezione di liquidità di circa 90-190 miliardi che né le banche, sempre più legate nella concessione del credito, né lo Stato, alle prese con i vincoli di bilancio, possono dare.
L'accelerazione dei pagamenti è l'unica soluzione praticabile, tanto che Confindustria la mette tra le priorità e chiede di andare oltre i 40 miliardi. «Politicamente - ha spiegato il presidente Giorgio Squinzi - ci sono condizioni». E la cifra complessiva dei soldi che imprese e professionisti devono avere dallo stato e dagli altri enti pubblici.
Il Pdl nella mozione segnala i problemi del decreto che il governo Letta deve superare. Le scadenze sono troppo diluite nel tempo; le procedure sono lunghe e farraginose; persiste una ingestibile frammentazione di responsabilità fra le diverse amministrazioni (Comuni, Province, Regioni, Servizio sanitario nazionale, Ministeri).


Ne risentirebbero positivamente anche le casse pubbliche: il pagamento delle fatture porterebbe nel 2013 invece che ne 2014 circa 4 miliardi di Iva. Nei giorni scorsi il Pdl aveva proposto di mettere queste entrate extra a copertura del posticipo dell'aumento dell'imposta.

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