Se la mafia uccide in silenzio

La mafia colpisce anche in silenzio. È il caso Attilio Manca, urologo siciliano di Barcellona Pozzo di Gotto. Avrebbe compiuto 35 anni una settimana dopo,ma il 20 febbraio del 2004 è stato trovato morto nel suo appartamento di Viterbo con una siringa accanto all'avambraccio sinistro. Suicidio, fu il forse troppo frettoloso verdetto degli inquirenti. Un verdetto cui la famiglia Manca si è sempre opposta strenuamente. A maggior ragione dal 2006 quando, dopo l'arresto del superlatitante Bernardo Provenzano, è emerso che il boss si trovava a Marsiglia, nel 2003, per un intervento alla prostata proprio nei giorni in cui vi si trovava pure Attilio Manca. Insomma, Manca potrebbe essere stato ucciso dalla mafia anche se non c'è alcuna inchiesta aperta.

La sua storia, raccontata sottoforma di dialogo da Luciano Armeli Iapichino, è finita in un libro per Armenio Editore (Le vene violate - Dialogo con l'urologo siciliano ucciso non solo dalla mafia) che sarà presentato lunedì prossimo alle 16 nella Sala del Refettorio della Camera dei deputati.

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