Sei golf, pesca o sci? Lo sport detta lo stile

Lo sport preferito delle donne è senza dubbio lo shopping, ma gli stilisti che in questi giorni stanno presentando le collezioni del prossimo inverno sulle passerelle di New York, sembrano invece convinti dell'imminente trasformazione di signore e signorine in campionesse da Olimpiadi. Del resto nella città che non dorme mai, le palestre sono prese d'assalto alle cinque del mattino e a tarda notte ti tocca far la coda per salire sul tapis roulant. Insomma come sempre la moda registra i fenomeni di massa ma stavolta riesce anche a rendere speciale quel che di fatto è la normalità. Per esempio Felipe Oliveira Baptista, trentaseienne designer portoghese che dal 2010 disegna Lacoste, si concentra sul golf, sport praticato a livello agonistico da Simone Thion de la Chaume, moglie di Renè, mitico tennista francese fondatore del marchio del coccodrillo che oggi fattura 1.89 miliardi di euro all'anno. Comincia così un viaggio a Chantaco, il campo da golf costruito nei Paesi baschi alla fine degli anni Venti dal padre di Simone. Il verde dei prati con le sue mille sfumature si fonde in un bellissimo punto di bordeaux mentre i colori più classici tipo blu e beige vivono di vita propria anche sul coccodrillo. Le forme sono essenziali e ben calibrate: il blouson trasformato in lungo chemisier, le gonne fluide con i piccoli pullover, dei gran bei pantaloni. Tutto ha un profumo talmente raffinato da escludere l'idea della fatica e del sudore: la noblesse oblige sportiva. Tutt'altro film da Moncler Grenoble, linea tecnica da sci che si può usare anche in città. «Abbiamo fatto tutto ciò che si può fare di meglio in una giacca a vento» dice Remo Ruffini presidente e ceo del marchio quotato in borsa con risultati stratosferici. La formula della presentazione c'impedisce di verificare le sue affermazioni perché sul palcoscenico della Hammerstein Ballroom compaiono 60 tra uomini e donne vestiti in bianco e nero dentro una gigantesca struttura a 4 piani con davanti nove cantori in tight di piumino issati su pedane idrauliche che li fanno basculare da tutte le parti sfidando la legge di gravità. Si tratta degli elementi dell'orchestra di voci a cappella Pendulum Choir fondata in Svizzera dai fratelli Andrè e Michel Décosterd che hanno inventato un sistema per scomporre i canti alpini e mescolarli a sonorità elettroniche. «Molto più complesso della musica dodecafonica» ci ha detto il direttore d'orchestra senza dare ulteriori spiegazioni. «Cosa c'è da capire?» chiedevano invece le papesse della moda con l'aria di chi non ha capito un bel niente. Molto più comprensibile anche se oltremodo complessa la sfilata di Alexander Wang che ha trascinato il popolo della moda nella Duggal Greenhouse dei cantieri navali di Brooklyn: un nuovo spazio sull'East River all'avanguardia nelle tecnologie pulite. Peccato che la transumanza di taxi e limousine da e per Manhattan abbia prodotto un ingorgo altamente inquinante. In compenso quel che si è visto in passerella era sensazionale: abiti e cappotti con mille tasche ispirati all'abbigliamento da caccia e pesca in tessuti termosensibili che cambiavano colore dal nero all'arcobaleno con il variare delle temperature. Si pensa a una frecciata contro Putin nei giorni di Sochi perchè Wang ha appena prodotto un berretto di cashemere in omaggio a Proposal 6 la campagna americana antidiscriminazione delle Olimpiadi. Niente sport ma tanto buon gusto e un po' di sana ironia nella deliziosa collezione di Hache, marchio disegnato da Manuela Arcari, l'intelligente signora artefice anche di Ter et Bantine. La sua «ragazzaccia», anima rock e spirito ribelle, porta stupendi cappotti e abiti tablier con inseriti pannelli a pieghe da kilt.

Lo stesso tipo di gioco sartoriale inventato a suo tempo da Rei Kawakubo per Comme des Garçons si ritrova nella bella collezione di Victoria Beckham. In questo caso, però, c'è meno libertà e più paura di sbagliare: la poetica giapponese nascosta da Celine, il brand che oggi ha più successo modaiolo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica