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La sinistra che dà i numeri Fassina: macché votare Pdl, piuttosto fatevi una canna

Ospite alla Zanzara, il responsabile economico del Pd consiglia ai giovani di fumare una canna piuttosto che votare per il Pdl. Poi attacca Renzi: "E' un ex portaborse"

La sinistra che dà i numeri Fassina: macché votare Pdl, piuttosto fatevi una canna

A un giovane consiglierebbe di fumarsi una canna o di votare per il Pdl di Fabrizio Cicchitto? Alla domanda dei conduttori de La Zanzara, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina ha risposto così: "Decisamente di farsi una canna".

Insomma, per il braccio destro di Bersani non ci sono storie: è meglio che i giovani facciano uso di droghe leggere piuttosto che "sprecare" il loro voto per il partito concorrente.

Per Fassina, "non ci sarebbe nulla di male" se le droghe leggere, "in forme opportune" venissero legalizzate. "Quando ero giovane è capitato di aver fumato delle canne. Non regolarmente, ma è capitato. Poi ho smesso quando ho avuto un figlio, ma non ci sarebbe niente di male a fumare anche se si ha un figlio", ha continuato Fassino alla trasmissione di Radio 24.

"Erano gli anni dell’università, poi io ho avuto una vita un po' particolare, complicata, perché ho avuto un figlio quando avevo 22 anni e ho dovuto mettere la testa a posto", ha spiegato l'esponente Pd.

Che poi ha parlato anche di politica e in particolare del rottamatore Renzi. "E' una figura minoritaria nel partito, ripete a pappagallo alcune ricette della destra, è fuori tempo massimo. Ma non credo andrebbe con Berlusconi, è lontano anche dal suo populismo", ha commentato Fassina, secondo cui il sindaco di Firenze "non potrebbe nemmeno candidarsi alle primarie e un partito funziona con delle regole. Ma Bersani vincerà comunque a mani basse, perché fare il premier è qualcosa che non si improvvisa e Renzi non si capisce nemmeno cosa propone. L’unica cosa certa di Renzi è la sua data di nascita, io a differenza sua ho avuto una lunga esperienza professionale fuori dalla politica.

Lui è un ex portaborse, diventato poi sindaco di Firenze per miracolo, per le divisioni interne al Pd fiorentino".

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