Il podio

Le soffiate di Corona, la consigliera indigena, la crociata della Boldrini: ecco il podio dei peggiori

Corona torna libero e spara a zero sui calciatori. La dem Bianchi se la prende con gli “indigeni bianchi”. E la Boldrini prende di mira i nostri nonni. Ecco chi sono i peggiori della settimana

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Podio a rischio dejavu. Greta Thunberg di nuovo in piazza finisce agli arresti. Davanti a Montecitorio i tendisti chiedono (ancora) soldi per monolocali a Roma centro (e la sinistra corre a blandirli). I filo palestinesi impazzano ovunque, sia nei cortei sia nei talk show. Anche questa settimana, in primissima fila, c’è Patrick Zaki che invita a capire le ragioni degli aggressori e non delle vittime. Che noia!

Per non premiare sempre i soliti abbiamo scavato tra il peggio della politica e ovviamente abbiamo trovato i nostri tre campioni della settimana. Al gradino più basso c’è il teatrino a cote dell’inchiesta sul calcioscommesse. Con tutti i problemi che questo Paese si trova a dover affrontare è, ahinoi, questo il trend topic della settimana. Si sa: in Italia va così. Un conto però è lasciare la giustizia fare il suo corso, un altro vedere tutti quanti appesi alle rivelazioni di Fabrizio Corona è davvero troppo. Corona è tornato in libertà lo scorso settembre, e dieci anni dopo si è rimesso a fare quello che sa fare meglio: il Corona. Anticipa il lavoro dei pm gettando in pasto nome di Fagioli già ad agosto. Poi, non contento, fa altri nomi e spara soffiate a go go in diretta social. Subito fioccano le comparsate in tivù. Un brutto teatrino che nulla a che fare con la giustizia, quella che si fa nelle aule dei tribunali. Eppure le sue sentenze, senza il benché minimo contraddittorio, rischiano di fare ancor più male di quelle comminate da un giudice. E per questo il Corona nazionale si becca il terzo posto del podio.

Al secondo posto troviamo poi Donata Bianchi, consigliera comunale del Partito democratico. Non ne avete mai sentito parlare? Vi diamo subito un indizio: area Schlein. E questo dovrebbe dirla già tutta sulla sua ultima sparata. Nei giorni scorsi si è lamentata perché il consiglio comunale di Firenze è pieno di bianchi. Avete letto bene! Sentite un po’ cosa ha detto: “Ci rendiamo conto che dei consessi, un po’ come questa assise, fatti solo da indigeni bianchi, non rappresentano più nessuno?”. E, secondo voi, quale soluzione propone per fermare questa proliferazione di “indigeni bianchi”? Ovviamente il diritto di voto agli extracomunitari. È il solito pallino dei dem: niente di nuovo sotto il sole, per carità. E la Bianchi è il perfetto clone della segretaria ed sardina. Prima di occuparsi degli “indigeni bianchi”, si batteva per inserire l’asterisco nelle comunicazioni del consiglio comunale per non discriminare gay, lesbiche e trans. Ecco in queste sue battaglie ben riassunte le uniche sue preoccupazioni della sinistra nostrana: immigrati e Lgbt.

E a proposito di chiodi fissi veniamo al primo posto del podio dov’è questa settimana troviamo Laura Boldrini impegnatissima a istituire il “Giorno della memoria per le vittime del colonialismo italiano”. Insieme a lei, in questa bieca crociata, i soliti compagni di viaggio: la sinistra estrema e i Cinque Stelle. Tutti a menare le mani contro i nostri nonni. “Altro che italiani brava gente”, dicono. Per Boldrini & Co. dovremmo tutti batterci il petto e fare ammenda in pubblica piazza. Non è certo un caso se, in questa cricca, si sia infilata pure l’Anpi che, in quanto a lezioni di storia, ha sempre dimostrato di avere pesantissime lacune.

Mai disposta a riconoscere i crimini dei partigiani rossi, adesso si butta pure sull’ideologia woke. Ci mancava giusto questo!

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