E se l'effetto Renzi si fosse già sgonfiato? Va subito detto che i sondaggi vanno presi con le pinze. Innanzitutto perché l'eventualità dell'election day, combinata di europee e politiche nello stesso giorno, si sta allontanando sempre di più. In seconda battuta, perché c'è sembre una buona di indecisi che all'ultimo può far pendere l'ago della bilancia a destra o a sinistra. Tuttavia basta dare un'occhiata al sondaggio elaborato da Swg per Affaritaliani per capire che il neo segretario del Pd Matteo Renzi ha già esaurito la sua spinta.
Se si andasse a votare domani, il Partito democratico si confermerebbe la prima formazione italiana con il 32,4% dei consensi. Tuttavia, Renzi & compagni già devono fare i conti con una battuta d'arresto. Nell'ultima settimana hanno eroso un punto e mezzo. Forte dei numeri del Pd la coalizione di centrosinistra resta salda in testa col 37,2% distanziando di oltre tre punti il centrodestra che, però, risale al 34%. A sinistra, oltre ai democrat, anche il Sel di Nichi Vendola sembra guadagnare qualcosina passando dal 3,8% al 3,9%.
Un discreto risultato sembrano ottenere anche i centristi che, dopo un lungo periodo di cali senza sosta, è tornato a crescere di qualche punto. L'Udc di Pierferdinando Casini è infatti passato dall'1,4% all'1,6%, mentre Scelta Civica è salita dal 2% al 2,4%. Nel centrodestra tocca a Forza Italia guidare la coalizione anche se perde uno 0,2%, passando dal 21% al 20,8%.
Il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano si attesta al 3,8%, mentre la Lega Nord sotta la guida di Matteo Salvini è cresciuta di ben mezzo punto arrivando al 5,2%.Beppe Grillo non arresta la caduta. Il Movimento 5 Stelle è, infatti, tornato sotto il 20% confermando il proprio trend negativo.
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