Spot ingannevole l'Antitrust multa la «Estée Lauder»

L'efficacia di una crema antirughe non può essere paragonata a quella di un trattamento laser, di un lifting o di un intervento di chirurgia estetica: in base a questo principio l'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 27 febbraio 2014, con due distinti provvedimenti, ha sanzionato per pubblicità ingannevole la società Estèe Lauder con una multa di 400mila euro mentre ha accettato, rendendoli vincolanti, gli impegni presentati dal gruppo L'Orèal.
È quanto annuncia una nota dell'Autorità: il primo procedimento - si legge - si è svolto nei confronti della società Estée Lauder per i messaggi pubblicitari che accompagnano la linea di prodotti Repairwear Laser a marchio Clinique diffusi con una pluralità di mezzi (internet, spot tv, stampa e confezioni): nei messaggi viene effettuato un raffronto tra i risultati ottenibili con questi cosmetici (entro tempi enfaticamente determinati) e quelli legati a un trattamento di medicina estetica. Tale raffronto è costruito in modo da indurre i consumatori all'acquisto, anche sulla base dei costi più bassi e della mancanza di controindicazioni rispetto all'utilizzo del laser.


In particolare, gli studi prodotti a supporto della correttezza dei messaggi sono stati ritenuti non attendibili dal perito incaricato dall'Autorità perché il paragone tra le due percentuali di miglioramento antirughe era rilevata in ambiti non omogenei: da un lato, un gruppo sottoposto a terapia laser medicale e, dall'altro, un campione femminile trattato con crema cosmetica.
Dalla perizia è inoltre emerso che i due rimedi antirughe hanno meccanismi d'azione, modalità di utilizzo ed efficacia diversi e in nessun modo assimilabili.

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