I medici potranno lasciar morire Vincent Lambert, interrompendo i trattamenti che lo tengono artificialmente in vita. È quanto ha stabilito ieri il Consiglio di Stato, la più alta giurisdizione amministrativa in Francia, sul caso del trentanovenne, tetraplegico, inchiodato ad un letto da 6 anni in stato vegetativo. I giudici ritengono che lo stop alle cure da parte dell'ospedale di Reims, che ha in cura Vincent, sia legale. Una decisione che arriva dopo 2 anni di battaglia giudiziaria che ha spaccato la famiglia. Da una parte Rachel, la moglie di Vincent, che come i medici ritiene sia il momento di smettere di alimentare il marito. Dall'altro i genitori del paziente, Pierre e Viviane, che chiedono che il figlio sia mantenuto in vita e hanno già fatto ricorso con procedura d'urgenza alla Corte europea dei diritti umani.
I 17 giudici del Consiglio di Stato, invece, hanno deciso di seguire le raccomandazioni del relatore, Remi Keller, per il quale mantenere in vita l'uomo è un'«ostinazione irresponsabile» e contraria alla legge. In Francia la legge Leonetti sul fine vita vieta l'accanimento terapeutico, e pur non autorizzando l'eutanasia, permette in certi casi che i trattamenti vengano sospesi.
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