Il tempismo dei pm: archiviazione per la Lanzetta

La Procura di Locri toglie le castagne dal fuoco al governo Renzi. E con straordinario tempismo, per un'inchiesta rimasta in stand by per quasi due anni, chiede l'archiviazione della posizione di Maria Carmela Lanzetta, ex sindaco di Monasterace (Reggio Calabria) accusata di abuso d'ufficio, diventata a sorpresa ministro per gli Affari regionali del neonato esecutivo.
La notizia dell'archiviazione, anticipata ieri dal ministro al Giornale, è stata pubblicata sui giornali calabresi ieri, proprio nel giorno in cui il settimanale Panorama ha acceso i riflettori sulla vicenda giudiziaria dell'icona dell'antimafia calabrese voluta in squadra da Renzi. La coincidenza di tempi salta subito agli occhi: Maria Carmela Lanzetta, indicata a sorpresa venerdì scorso dal premier per guidare il dicastero degli Affari regionali, ha giurato da ministro lo scorso 22 febbraio, sabato. Due giorni dopo, lunedì, alla riapertura praticamente degli uffici giudiziari, il procuratore capo di Locri, Luigi D'Alessio, ha inoltrato al gip la richiesta di archiviare il fascicolo sulla Lanzetta aperto nel marzo del 2012 in seguito alla denuncia di quattro consiglieri d'opposizione. Le indagini, affidate alla Guardia di finanza, per i pm non hanno evidenziato nulla di penalmente rilevante a carico dell'ex sindaco e dell'ex capo dell'ufficio tecnico comunale. Di qui la richiesta di chiudere il caso. La decisione finale comunque spetta al gip.
Il ministro Lanzetta tira un sospiro di sollievo, anche se per cantare vittoria aspetta che siano gli atti giudiziari a scrivere la parola fine: «Attendo – dice – di poter ricevere il documento ufficiale della Procura della Repubblica di Locri. Sulla vicenda, al momento, non intendo aggiungere altro». In realtà nell'agosto scorso, quando la notizia della proroga d'indagine era rimbalzata dai quotidiani locali a quelli nazionali, la Lanzetta, ex sindaco da un mese visto che si era dimessa da primo cittadino di Monasterace a luglio del 2013, si era difesa sostenendo che, se mai irregolarità fossero state ravvisate, queste andavano attribuite agli uffici e non a lei che non poteva seguire tutti gli appalti passo passo. Nel dettaglio, gli episodi segnalati nella denuncia dei consiglieri erano quattro. Tra questi, un appalto da 230mila euro per l'illuminazione affidato senza gara pubblica.
L'archiviazione in arrivo, oltre che per il governo Renzi, è un sollievo anche per il Pd.

La macchia di un'inchiesta giudiziaria su un simbolo dell'antimafia qual è Maria Carmela Lanzetta, pluriminacciata nel 2012 per la sua attività amministrativa – le hanno bruciato la farmacia e hanno sparato contro la sua auto, per portarle solidarietà e convincerla a non dimettersi dopo le intimidazioni a Monasterace era arrivato anche l'allora segretario Pier Luigi Bersani – era motivo di imbarazzo per il partito. Anche se si trattava di un reato comune per un amministratore qual è l'abuso d'ufficio. E tanto più imbarazzante era diventata quest'inchiesta adesso che la Lanzetta è diventata ministro della Repubblica.

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