Collettivi di sinistra fermano il volantinaggio di Gioventù Nazionale: "Ti ammazzo"

A Torino esponenti di un collettivo rosso hanno contestato i giovani di Fdi mentre facevano volantinaggio contro la "cultura maranza"

 Collettivi di sinistra fermano il volantinaggio di Gioventù Nazionale: "Ti ammazzo"
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La democrazia in scuole e università è in pericolo, perché gli spazi di dialogo e pluralità subiscono compressioni sempre maggiori a causa della presenza di collettivi che impediscono la presenza di correnti di pensiero diverse della loro. L'ultimo episodio in ordine di tempo si è registrato a Torino, presso il Liceo Artistico “Primo”, dove questa mattina Gioventù Nazionale, movimento di destra, si è presentato per effettuare attività di volantinaggio all'interno di un progetto iniziato alcune settimane fa e volto alla sensibilizzazione contro baby gang, degrado e violenza giovanile. I militanti sono stati però immediatamente riconosciuti e fermati non solo da studenti e coetanei ma anche dal personale scolastico, che ha loro impedito di proseguire nell'attività non violenta.

"Ti ammazzo P... Dio. Ti ammazzo", si sente gridare da una studentessa in uno dei video registrati da Gioventù Nazionale. La giovane è stata fermata dagli amici ma nei momenti successivi da parte di quelli che sembrano essere esponenti di un collettivo rosso dell'istituto, o comunque suoi simpatizzanti, si è alzato il grido "fuori i fasci dalle scuole", ormai noto e ben scandito ogni qual volta un movimento non di sinistra provi a far percepire la propria presenza. "Quello che è accaduto oggi rappresenta l’ennesimo episodio di intolleranza e violenza politica che avviene dentro le scuole, spazi che dovrebbero essere di confronto e crescita, non di odio ideologico. I collettivi di sinistra, che si riempiono la bocca di parole come tolleranza e inclusione, dimostrano nei fatti di essere i primi a negare la libertà altrui, cercando di zittire chiunque non la pensi come loro", si legge in una nota diffusa da Gioventù Nazionale, che aveva subito un trattamento simile durante un volantinaggio al Liceo Zerboni di Torino.

"Non ci faremo spaventare né fermare da questi atteggiamenti intimidatori. Siamo nelle scuole per parlare ai ragazzi di rispetto, legalità e voglia di riscatto, perché crediamo in un futuro fatto di responsabilità e coraggio, non di odio e prepotenza. La verità è che temono il nostro messaggio, perché rompe il muro del pensiero unico che per troppo tempo ha dominato questi ambienti", concludono i militanti. Da parte loro, gli attivisti del collettivo Primo del Liceo rivendicano la cacciata accusando i militanti di essersi presentati "generalizzando e discriminando", definendo "oppressive persone che hanno cercato un confronto", durante il tentativo di "fare informazione contro la 'cultura maranza'". Quindi, si legge in un altro messaggio del collettivo, si viene a sapere che i militanti di GN sono "durati solo mezz'ora e mandati via da studenti, professori e vicepreside. Fuori i fasci dalle scuole".

Sul tema è intervenuto anche il consigliere di Fratelli d’Italia al Comune di Torino, Raffaele Marascio, che ha rivolto un appello al mondo della scuola affinché si trovi la strada per dialogo e collaborazione. "Quanto accaduto al Liceo Artistico ‘Primo’ è grave e inaccettabile. Non possiamo più tollerare che le scuole, che dovrebbero essere il luogo della formazione, dell’ascolto e del dialogo, si trasformino in palcoscenici per le frange radicali dell’estrema sinistra, dove chi non si allinea a una certa visione viene intimidito o censurato", ha dichiarato il consigliere. "Da tempo a Torino si respira un clima di tensione e intolleranza ideologica da parte dell'estrema sinistra che rischia di degenerare, specialmente nei luoghi della formazione e dell’aggregazione giovanile.

La libertà di parola è un pilastro della democrazia, e se viene negata ai giovani dentro le aule, significa che qualcosa di profondo sta andando storto. È dovere delle istituzioni e dei dirigenti scolastici garantire che simili episodi non si ripetano più", è la conclusione di Marascio.

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