Troppe tasse, la City ha già scaricato Monti

Il corrispondente del "Financial Times" Dinmore: "Ci si aspettava una rivoluzione. Il premier ha deluso gli investitori"

Troppe tasse, la City ha già scaricato Monti

Roma Sulla prima pagina del Fi­nancial Times , specchio della fi­nanza londinese, la «scalata al po­tere » del comico Beppe Grillo (in questo caso «not funny», anzi da prendere sul serio) ha preso il po­sto di «The Full Monti»,gioco di pa­role simpatizzante con cui il quoti­diano economico salutò l’arrivo del Professore al posto di Silvio Berlusconi. In un semestre le cose sono cambiate, molto (anche i po­teri forti di Londra hanno girato le spalle a Monti?).Il Ft è passato dal­l’entusiasmo per quel «rivoluzio­nario a tempo » (« parenthetic revo­lutionary ») che- scriveva a genna­io Peter Spiegel da Bruxelles - «ca­valca l’onda del consenso popola­re e in Europa è ammesso nel­l’esclusivo direttorio una volta aperto solo a Merkel e Sarkozy», ai timori per i primi inciampi del suo governo, fino alla delusione, che è l’attuale stato degli articoli su Ma­rio Monti. «La prossima settimana dovrebbe scrivere qualcosa su Monti il nostro direttore» ci antici­pa il corrispondente a Roma del Fi­nancial Times , Guy Dinmore, che nell’ultimo pezzo descrive il pre­mier italiano come un « technocrat prime minister », con la testa più a Bruxelles (le richieste dei partner Ue) che a Roma (i problemi degli italiani),immobilizzato tra«un ga­binetto litigioso» e una «burocra­zia inestirpabile».

«Parlo con molti economisti del­la City­e lì ci sono valutazioni diffe­renti su Monti, ma il senso genera­le è di delusione. Se c’è una linea del mio giornale sul governo italia­no­è che l’Europa ha bisogno di cre­scita, e aumentare le tasse non è un buon metodo per stimolarla. C’erano delle aspettative su di lui, ma finora le ha disattese. Monti non ha fatto niente sulle privatizza­zioni, né sulla vendita degli immobili dello Stato. Sulla rifor­ma della giustizia è praticamente fermo, eppure gli investitori non vengono in Italia anche per­ché la giustizia civile ha tempi infiniti, tre an­ni in media per un processo.

E infatti nell’ultimo report della Banca mondiale, Doing Business , l’Italia è al­l’ 87esimo posto su 183 (e nel ranking sull’efficacia del­la giustizia è al 158esimo, ndr). Il livello delle tasse italiane è un altro elemento che allon­tana gli investitori, e Monti le ha alzate, certamen­te anche perché deve contrastare un debito pubblico altissimo».

Il Monti raccontato dal Ft somi­glia ad un superburocrate euro­peo «concentrato sull’arena inter­nazionale » più che sul fronte domestico, che per Monti sarebbe se­condario- sostiene Dinmore citan­do una fonte di governo - rispetto al suo «crescente ruolo di coordi­natore, all’interno della Ue e del G7, delle politiche di contrasto al­la crisi del debito». Altro problema del Professore, la sua squadra: «Tra i ministri ci sono alcuni che hanno delle ambizioni politiche, e questo non aiuta Monti» (il nome a cui pensa è soprattutto quello di Passera).

Quel che ancora si riconosce al professore è un livello di credibili­tà internazionale più alto dei suoi « competitor politici». «In questo momento, sebbene la sua leader­ship sia deludente, non si vedono alternative dentro i partiti, e que­sto governo è ancora giudicato mi­gliore dei precedenti» dice il gior­nalista del Ft . «I mercati sanno be­ne che non spetta solo a Monti ri­solvere una crisi che è internazio­nale. L’Italia è in recessione, ma il primo trimestre ha segnato il ritor­no nella recessione anche per la Gran Bretagna, e persino la Ger­mania è ferma. Monti deve essere più ambizioso, soprattutto nel ta­glio della spesa. La spending re­view di Bondi e le privatizzazioni sono due operazioni molto impor­tanti, che darebbero fiducia agli in­vestitori internazionali». Senza cambio di marcia su crescita e ta­gli, gli editoriali del Ft su Monti non torneranno più al registro ini­ziale.

E, una volta perse le speran­ze, si concentreranno sull’«italian Jiminy Cricket», il Grillo parlante: «Beppe Grillo ha capito che il siste­ma politico in Italia si è rotto, e dice quello che gli italiani pensano» (Grillo era sulla prima pagine del Ft , il 5 giugno). Essere spodestato da un comico, sulla bibbia dei ban­chieri europei, sarebbe davvero il colmo per Mario Monti.

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