Il tuo angelo custode? Lo conosci con un clic la tendenza

«E se l'angelo non fosse altro che l'eco della nostra coscienza interiore, una proiezione sottilissima della nostra anima?». Non è esattamente un quesito da ombrellone, né un rebus da sciogliere nelle prime cene d'estate. È l'homepage di un sito-web, che naturalmente, almeno a guardarlo, si occupa di angeli custodi. Anche loro si sono ritagliati un cantuccio nell'impero social: o almeno così lascia intendere il sito Spaziosacro.it, che, tra la caccia all'anima gemella, il sosia, la nostra metà sconosciuta in molti dei sensi possibili, ha scelto di assegnarci la più alta della gerarchia.
Basta inserire la data di nascita nel format in prima pagina, e scopriremmo quale entità ci sorveglia palmo a palmo, ci sottrae le pietre dell'inciampo, lenisce le nostre ferite se abbiamo preso uno scivolone. Per «conoscere i doni di cui è portatore il tuo Angelo Custode, inserisci subito i tuoi dati e premi il pulsante». Curioso come i campi semantici (quello da internauti compulsivi e quello della preghiera, di cui pensiamo, sbagliando, che i nostri nonni siano depositari ultimi) si fondono in qualcosa che, con tutto il rispetto, può sembrare una burla. L'Angelo Custode avrebbe per noi dei doni, come le fate dell'attualissimo Maleficent, e saperne di più costa un semplice clic su questo sito. E ti pareva che, in una società piena di curricula in «formato europeo», l'Angelo Custode non avesse almeno una lettera di presentazione? Spaziosacro ha pensato a qualcosa di simile: il «testo di presentazione» dei nostri amici invisibili.
Va specificato che il sito parla di preghiere, ma gli «angeli» (che sarebbero «cherubini» e altre specie di semi-divinità) abitano costellazioni astrali: «domicili zodiacali» che poco hanno a che vedere con un Credo di riferimento. Inoltre, lo staff del sito organizza corsi di formazione, e invita a frequentare le sue scuole: ce n'è una di naturopatia e un'altra (di primo, secondo e terzo livello) di Reiki: «l'antica arte del riequilibrio energetico». Le sedi dei corsi sono a Bologna; e il sito fornisce mappe e indicazioni logistiche.
L'angelo custode non passa di moda, insomma: anzi, tiene il passo. In C'è posta per te, il primo amore internautico raccontato dal cinema, Meg Ryan confessava di non attribuire importanza a chi mai potesse leggere un suo messaggio: agli occhi (reali) che sarebbero affondati su un suo sfogo, lo avrebbero raccolto, custodito o tradito. Tom Hanks, dall'altro capo del computer, leggeva perciò che quelle parole dovevano solo «essere gettate nell'etere», senza bisogno impellente di una risposta. Una battuta che, poco prima del Terzo Millennio, avremmo definito futurista, quasi incomprensibile: ma che oggi, dati alla mano, centra il segno. Niente marca il nostro desiderio di socialità e di identificazione, niente somiglia di più a un universo che si espande, quanto quell'«etere» in cui ciascuno di noi, oggi, ha imparato a galleggiare. A dialogare, a cercare, a rimbrottare, a leccarsi le ferite. A cercare, senza più un gusto e uno scopo precisi, l'Altro. Un'ombra vigile che, per gioco o per passione e fiducia sincere, immaginiamo esistere in una costellazione sconosciuta e, da laggiù, completarci come nessuno.

E al tempo in cui le preghiere viaggiano sui diari Facebook e tra i messaggi di WhatsApp, il tempo in cui la solitudine non è mai stata così affollata, il meno che poteva succedere era questo. L'Angelo custode appende l'aureola al chiodo. E accende il router.


di Simonetta Caminiti

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica