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Viaggio nelle periferie dimenticate dal Pd

Da Milano a Bari sono numerosi i capoluoghi di Regione governati dal Pd i cui sindaci hanno letteralmente trascurato le periferie delle città che amministrano

Viaggio nelle periferie dimenticate dal Pd

Non solo Caivano o Napoli. Il degrado, le piazze di spaccio e la microcriminalità sono presenti in tutte le principali d’Italia che sono storicamente governate dal centrosinistra.

Milano, allarme sicurezza nelle periferie

Da Nord a Sud, partiamo da Milano dove Beppe Sala amministra la città dal 2016 e prima di lui c’era Giuliano Pisapia. “L'amministrazione di sinistra sembra aver completamente dimenticato le esigenze e la sicurezza dei residenti nelle periferie”, attacca la deputata di Fratelli d’Italia Grazia di Maggio che ricorda come recentemente degli agenti di polizia siano costretti a ritirarsi da Corvetto mentre arrestavano un criminale, a causa della minacciosa folla che si è radunata. “È un evidente segno di quanto la situazione sia totalmente fuori controllo”, dice la deputata meloniana che attacca: “Le parole e le rassicurazioni della giunta Sala non ci bastano se poi non seguono azioni concrete”. Le ordinanze e le misure annunciate, infatti, risultano inefficaci se non vengono immediatamente implementate. “Dove sono finiti i vigili di quartiere che erano una presenza rassicurante sotto i governi cittadini di centrodestra?”, si chiede la Di Maggio che insiste sul tema della sicurezza e sulla necessita di riportare “la presenza della polizia nelle periferie, agendo con determinazione per migliorare la qualità della vita dei milanesi, senza dimenticare nessuno”.

Torino, immobili deprezzati in periferia

Torino è un capoluogo che non ha mai conosciuto il buongoverno del centrodestra e, se escludiamo il quinquennio grillinp di Chiara Appendino, ha sempre avuto sindaci del Pd o dei suoi antesignani. “Torino soffre gli anni di centrosinistra, che a lungo hanno trascurato la periferia, a cui si aggiungono i cinque dell’amministrazione pentastellata, completamente assente. La mancanza di attenzione ha portato il dilagare del degrado e delle problematiche tradizionalmente presenti nella zona di Porta Palazzo estendendole a tutta l’area Nord”, dice la deputata meloniana Augusta Miontaruli che denuncia la speculazione degli immobili: “Chi aveva il proprio appartamento come unico bene in cui contare per il futuro non svendendolo è rimasto intrappolato in palazzi dove un’infinita catena di sub affitti ha portato ulteriori problemi e disagi”. Lo stesso discorso vale per le attività commerciali ormai cedute ai minimarket aperti in serie dove, il rispetto delle regole e la liberalizzazione degli orari ha ulteriormente aggravato la situazione. “Molti sono diventati il punto di ritrovo di avventori notturni e sentinelle dello spaccio”, spiega la Montaruli che ha spinto il governo a creare un tavolo sulla sicurezza alla presenza del Ministro Piantedosi “e da lì è seguito un potenziamento della presenza delle forze di Polizia che parallelamente ha portato a una reazione della criminalità con inaccettabili aggressioni agli agenti”. La Montaruli ha proposto una modifica della legge sugli stupefacenti per evitare il fenomeno dell’entra e esci dalle carceri e per garantire che uno spacciatore rimanga in galera anche quando la fattispecie è della lieve entità. “Sono convinta che il tema della sicurezza sia sociale perché colpisce i più poveri, dal momento che – osserva la deputata - le persone agiate possono permettersi di vendere sottocosto o di affittare confidando anche in altre risorse”.

A Bologna spadroneggiano i migranti

Anche a Bologna, che, fatta eccezione per la parentesi di Giuliano Guazzaloca (1999-2004) ha sempre avuto sindaci di sinistra, la situazione è drammatica. “La città – ricorda il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei - è in testa alle classifiche per il degrado e la criminalità e la situazione è andata peggiorando, non per l’assenza di un presidio delle forze dell’ordine, ma per l’inadeguatezza delle politiche del territorio”. Secondo Lisei, la zona della Bolognina nel quartiere Navile, il Pilastro nel Quartiere San Donato, la zona della Montagnola e della Stazione, Piazza Verdi sono diventate invivibili per spaccio, degrado, prostituzione e criminalità. “L’accoglienza indiscriminata e la trasformazione del Cie di Via Mattei in Hub, l’aver favorito l’inserimento nelle case popolari di un numero eccessivo di stranieri, la prolificazione di centri sociali, non quelli degli anziani, ma quelli di collettivi e anarchici, ha determinato un peggioramento della vivibilità in città”, spiega Lisei.

Roma, la Capitale del degrado

Sul degrado della Capitale si potrebbe scrivere un romanzo. Dopo le infauste esperienze del marziano Ignazio Marino e della grillina Virginia Raggi, Roma è finita nelle mani dell’ex ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che non sta certo brillando per capacità di governo. “La posizione di Gualtieri è incommentabile. Non voleva fare il sindaco e ha vinto solo perché il centrodestra ha presentato un candidato che non era in grado di competere. Si è ritrovato sindaco senza volerlo”, attacca il senatore romano di Forza Italia, Maurizio Gasparri secondo cui l’attuale primo cittadino è riuscito nell’impresa di fare peggio della Raggi. E aggiunge: “La situazione nella Capitale sprofonda non solo nelle periferie con l’aggressione a don Coluccia, ma anche in centro tant’è vero che è dovuto intervenire il ministro della Cultura Sangiuliano per dire che sarà il governo centrale a garantire la pulizia nei monumenti principali invasi dai topi come il Colosseo o Castel Sant’Angelo”.

Bari, città da copertina con quartieri degradati

Infine, c’è Bari che ha conosciuto prima l’era di Michele Emiliano, iniziata nel 2004, e ora sta per terminare l’era di Antonio De Caro. “In questo periodo l'azione amministrativa dei sindaci piddini è stata caratterizzata dal disinteresse per le periferie”, attacca il deputato leghista Rossano Sasso che spiega: “La Bari del Pd è come un libro con una bella copertina, ti attira grazie alla sua bellezza e le cui origini risalgono al secolo scorso, ma se lo apri ti accorgi che le pagine interne non sono bellissime, anzi”. Nel capoluogo pugliese ci sono vari quartieri abbandonati a sé stessi e all'incuria come Enziteto, San Paolo, Libertà, Japigia, Carbonara e Loseto, con servizi inesistenti dalla raccolta dei rifiuti alla mobilità, dalle attività culturali agli spazi verdi. Quartieri dove vi è una “totale assenza di politiche per lo sviluppo economico e di difesa delle attività commerciali” e dove “non si contano le saracinesche abbassate negli ultimi anni” e purtroppo “dove ci sono mancanza di decoro urbano, assenza di servizi e di politiche per i cittadini, spesso – spiega l’onorevole Sasso -si annidano e proliferano degrado e microcriminalità”. Secondo il deputato del Carroccio, in definitiva, “è innegabile l'impegno di Decaro (soprattutto grazie ad una comunicazione patinata molto efficace) per rendere Bari una città più bella.

Peccato, però, che dopo tutti questi anni i reali miglioramenti si possano notare al massimo in due o tre vie del centro”. Nulla di strano dal momento che il Pd, ormai da anni, è conosciuto come il partito della zona Ztl…

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