Un altro branco di ragazzotti senza arte nè parte, unaltra storia di stupretto di poco più che bambini capaci di trasformarsi in belve.
Loro vittima una sedicenne teramana, di certo ingenua ma almeno, coraggiosa. Ha raccontato cosa avesse dovuto subire a sua madre e ha fatto così arrestare i bulli. Tre minorenni sono stati fermati dai carabinieri della stazione di SantEgidio alla Vibrata, in provincia di Teramo, per violenza sessuale di gruppo e tentata violenza sessuale, in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare. Secondo laccusa avrebbero violentato la sedicenne cercando di fare lo stesso su una coetanea amica della vittima.
I tre finiti in manette sono due fratelli albanesi e un loro amico romeno di etnia rom, tra i 16 e i 17 anni: i militari li bloccati al termine di unindagine avviata lo scorso marzo, quando la madre della giovane vittima denunciò ai carabinieri lepisodio confidatole dalla figlia. La ragazzina conosceva quei tre stranieri, li aveva definiti addirittura «miei amici».
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la sedicenne, durante le manifestazioni per Carnevale, sarebbe stata attirata con una scusa nella struttura in disuso di un vecchio mattatoio e qui sottoposta a violenza sessuale dai tre.
Una settimana dopo, la vittima ha però accettato di incontrare uno dei suoi aguzzini albanesi, forse il ragazzo del quale si era inizialmente invaghita. Lappuntamento era stato fissato, sempre nella struttura abbandonata, ma qui la sedicenne si è presentata stavolta accompagnata da unamica. Voleva spiegazioni ladolescente, chissà forse avrebbe voluto persino perdonare il ragazzo che le aveva fatto così male. Invece i balorsi avevano preparato unaltra trappola, alla quale le due giovani sono riuscite a sottrarsi, urlando e fuggendo. È stato a questo punto che la ragazza, vincendo la vergogna e soprattutto la delusione, si è confidata con la mamma. «Sono stata violentata da alcuni amici», ha raccontato.
Dopo le indagini dei carabinieri, il pm della procura minorile dellAquila non ha esitato a richiedere al gip Silvia Reitano le ordinanze di custodia cautelare. Uno dei fratelli albanesi ha ottenuto gli arresti domiciliari, gli altri due ragazzi sono stati rinchiusi nellistituto penitenziario minorile di Casal del Marmo, in provincia di Roma.
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