Un volo per alleggerire il peso di vivere

Un volo per alleggerire il peso di vivere. Oppure la suprema e ultima rivolta nei confronti del tempo che scorre, inclemente e incurante delle sorti degli uomini. Un togliersi il disturbo della lotta ormai diventata, giorno dopo giorno, mese dopo mese, impari. Oppure l'orgoglio di terminare la partita come previsto dal proprio (...)

(...) intimo e non emendabile copione, dalla propria sceneggiatura inconfessata e inconfessabile. Un filo sottile ma resistente come l'acciaio tiene legate insieme la morte di Carlo Lizzani a quella di Mario Monicelli. Quando Monicelli, il 29 novembre del 2010, si gettò dal quinto piano dell'ospedale dov'era ricoverato, macerato da una malattia all'ultimo stadio, il commento più duro, più profondo, più forte e meno compassionevole fu proprio di Lizzani. «Era un super laico, uno che voleva gestire la sua vita fino in fondo... Un gesto da lucidità giovane». Il peso di vivere che si alleggerisce, l'opposizione alla dittatura del tempo, la caduta in piedi, la fermezza di compiere il passo decisivo nel vuoto dell'estrema libertà. Questa non è vecchiaia, non è decrepitezza, non è, soprattutto, viltà, intendeva dire Carlo parlando a Mario e a se stesso: questa, al contrario, è gioventù. Una gioventù che non si conta, banalmente, come gli anni (ed erano più di novanta quelli di Monicelli, come erano più di novanta anche quelli di Lizzani...), bensì viene misurata dall'intensità dell'autodeterminazione, dalla potenza luminosa e primaverile dell'Io pronta a sfidare i rigori del buio e freddo inverno e della depressione. Altri, forse, in morte di Lizzani, citando Lizzani diranno di lui ciò che lui disse di Monicelli. Altri ricorderanno i drammi e l'impegno della sua opera. Altri si accoderanno al dolore di una nuova scomparsa grave, gravissima per il nostro cinema e via discorrendo. Come se il cinema fosse davvero un volo, una rivolta, un deporre le armi, un mettere la parola «fine» risparmiandosi l'avvilente spettacolo dei titoli di coda.

segue a pagina 23

Romani e Siniscalchi a pagina 23

di Daniele Abbiati

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