La partita tra Intesa e Agricole si chiude con un accordo che potrebbe accontentare tutti. La procedura Antitrust, aperta sia perché i francesi non sono ancora scesi al 2% nel capitale di Intesa (hanno il 5,8%), sia perché hanno legato un patto con Generali sull11% del capitale, rischiava di essere salata per la banca presieduta da Giovanni Bazoli. Un multa (di almeno 500 milioni) sarebbe stata in capo a Intesa. Inoltre, la banca era di fatto paralizzata nelle sue decisioni strategiche, non potendo avere certezze né sullazionariato, né sulle mosse da fare nei settori di business sensibili ad aspetti concorrenziali, quali per esempio la bancassurance.
Da ieri il gran lavoro svolto da Bazoli, che da sempre tiene contatti stretti con Parigi, ha dato i suoi risultati. Ora Intesa può guardare avanti senza avere più le mani legate. E lo stesso Bazoli, in vista del riassetto dei vertici, potrà meglio valutare eventuali movimenti tra i grandi soci, dove è ancora presente Zaleski con il 2,5%, dove le Generali hanno il 5% ma non sono più partner industriale e dove lo stesso Agricole - ora si sa con certezza - dovrà scendere entro il 2011 al 2%. Mentre fin da subito dovrà calare dal 5,8 al 5%, cedendo lo 0,8%, entro questanno.
Questo è uno dei contenuti chiave dellaccordo di ieri, insieme con limpegno a cedere ai francesi 150-200 filiali. Un obbligo che in casa Intesa forse non farà gran piacere. Ma che in fin dei conti è un po il minore dei mali, soprattutto in considerazione del peso, piccolo, che tale numero pesa sul totale delle filiali del gruppo: siamo nellordine del 2-3%. Già si parla, secondo indiscrezioni, di due piccole banche che potrebbero interessare lAgricole: la Banca dellAdriatico e la Cassa di Risparmio di La Spezia. In ogni caso la rete sportelli di Crédit Agricole in Italia salirà così a 900 sportelli.
Gli accordi, già esaminati ieri dal collegio Antitrust, prevedono che diritti di voto relativi allintera partecipazione Agricole dovranno nel frattempo essere trasferiti a un «monitoring trustee» gradito allAutorità per la presentazione delle candidature per le nomine al consiglio di sorveglianza in vista dellassemblea di fine aprile 2010. Il trustee «definirà una lista di candidati con il nulla osta dellAutorità, i candidati dovranno avere i requisiti di indipendenza rispetto al Crédit Agricole ed essere di gradimento dellAutorità». Il trustee non dovrà esercitare i diritti di voto su materie sensibili dal punto di vista antitrust e dovrà garantire il controllo dei flussi informativi verso lAgricole. LAntitrust ha quindi preso atto di questi nuovi impegni volti a grarantire la necessaria indipendenza tra Crédit Agricole e Intesa Sanpaolo. Il procedimento di inottemperanza rimarrà però aperto per consentire allAntitrust di monitorare che gli impegni presi siano effettivamente rispettati. Il nuovo termine di conclusione è stato fissato al 15 luglio 2011. E in un passaggio dei documenti allegati alla delibera Antitrust non coperti da omissis si legge che tutti gli impegni previsti «sono assunti da Crédit Agricole anche per conto dei soggetti collegati».
Intesa Sanpaolo, nellambito del procedimento, rimane comunque linterlocutore di riferimento dellAuthority.
Intesa-Agricole: Bazoli rimette ordine tra i soci
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