Marianna Bartoccelli
da Roma
Quarantadue arresti per mafia e intrecci tra imprenditoria, mafia e politica. La retata portata avanti dalla Procura di Caltanissetta viene considerata dagli inquirenti un grosso passo avanti nel fare terra bruciata attorno al latitante Binnu Provenzano. A finire in galera sono il presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Giannone di Riesi, il paese dellentroterra siciliano più coinvolto nelloperazione «Odessa», e Giovanni Laurino, il referente siciliano della Calcestruzzi spa, lazienda un tempo del boss Buscemi in società con limprenditore di Ravenna Raoul Gardini e oggi facente parte del gruppo Italcementi di Bergamo. Numerose le perquisizioni disposte subito nei diversi stabilimenti dellazienda bergamasca che ieri ha comunicato di aver licenziato Laurino e di essere estranea a qualunque addebito. La Calcestruzzi è stata spesso citata nei «pizzini» del boss latitante Binnu Provenzano, che indicava ai suoi la necessità di utilizzare per i lavori e gli appalti proprio quellazienda e nessunaltra. Coinvolto nellinchiesta, ma questa volta come vittima, è anche limprenditore Zonin, che ormai da anni è diventato il principale produttore vinicolo della zona.
A muovere le fila del clan nisseno Pino Cammarata, capo mafia da tempo in galera e sottoposto al 41 bis. Secondo gli investigatori, il capoclan impartiva ordini ai suoi proprio dal carcere di Ascoli Piceno, attraverso il figlio. Per tutti le accuse vanno dallassociazione mafiosa allomicidio, allestorsione e al riciclaggio.
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