Investe autista Atm sulle strisce. Si fa vivo il giorno dopo

Dopo l’omicidio del vigile alla Bovisa non si placa la violenza e l’irresponsabilità sulle strade. Da venerdì i vigili hanno individuato il pirata della strada che il giorno prima aveva travolto un dipendente 52enne dell’Atm in servizio mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali in viale Isonzo. L’uomo al volante, che al momento dell’incidente si trovava alla guida di una berlina color grigio metallizzato, si è presentato spontaneamente negli uffici della polizia locale. Su chi sia e cosa faccia nella vita, per il momento viene mantenuto il più stretto riserbo. La ricostruzione dell’incidente è ancora in corso.
Ma vediamo cos’è accaduto. Una manciata di minuti dopo le 7 di giovedì Cesare D. C., che indossava la divisa dell’Azienda trasporti, stava raggiungendo un gabbiotto dell’Atm per consegnare dei documenti. Ed è lì che è stato falciato da un’ auto lanciata a tutta velocità. L’uomo alla guida della grossa berlina non ha frenato, non si è fermato, di lui da quel momento non si è più saputo nulla se non che, arrivato da piazza Trento, ha proseguito la sua folle corsa verso piazzale Lodi. La vittima dell’incidente è stata subito soccorsa e portata al Policlinico dov’è stata ricoverata in prognosi riservata. Ha un trauma cranico con frattura, grumi di sangue attorno al cervello e una possibile emorragia. I vigili intervenuti sul posto, intanto, hanno acquisito e visionato i filmati delle due telecamere di Comune e Atm presenti sul punto dell'impatto e quelli di altre due telecamere di aziende private nei dintorni. Ma prima che i ghisa terminassero i loro accertamenti, l’uomo al volante si è presentato spontaneamente.
Lunedì 16 gennaio, una settimana fa, è riuscito invece a farla franca un uomo alla guida di una vecchia Fiat Uno verde che, attraverso il trucco dello specchietto, poco prima aveva tentato di strappare un orologio da polso al guidatore di una Jaguar blu. Il malvivente è fuggito, ma non senza prima sfiorare la tragedia e, di nuovo, con un vigile di quartiere, ad appena quattro giorni dell’investimento mortale alla Bovisa. Intorno alle 15.30, infatti, i vigili erano riusciti a bloccare l’utilitaria all’angolo tra viale Romagna e piazza Piola. Con l’aiuto del proprietario della Jaguar, infatti, la macchina «colpevole» era stata bloccata dopo il fattaccio. E una vigilessa stava già prendendo nota delle generalità del conducente per inchiodarlo alle sue responsabilità quando questi ha ingranato la marcia ed è scappato, rischiando d’investire un altro vigile di quartiere. Un altro ghisa in bicicletta lo ha rincorso per tentare di bloccarlo, ma l’uomo alla guida della Fiat Uno è riuscito a scappare raggiungendo piazzale Susa e viale Campania senza rispettare i semafori rossi, quindi ha fatto perdere le proprie tracce.

Ora i vigili del comando della polizia locale di zona 3, in via Ponzio, stanno cercando di risalire al proprietario della Fiat Uno. Non senza difficoltà: finora, infatti, le indagini si sono bloccate perché la macchina sarebbe intestata a un prestanome. Un’altra analogia, questa, con la vicenda del vigile Savarino.

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