Treviso - A quattro giorni dal ritrovamento del corpo di Iole Tassitani i carabinieri di Treviso e del Ros di Padova non hanno ancora individuato la prigione dove è stata tenuta la donna dopo il suo sequestro. Prigione che, quasi certamente, è stata anche il luogo del suo omicidio. Nel frattempo, stamani, si è tenuto un incontro a Venezia coordinato dal Procuratore capo, Vittorio Borracetti, per fare il punto dell’inchiesta che presenta alcuni aspetti dubbi: in particolare gli inquirenti intendono chiarire se Michele Fusaro, il falegname di Bassano del Grappa, accusato del sequestro della donna, sia l’unico responsabile o abbia avuto uno o più complici. Per questo i carabinieri stanno sentendo varie persone, conoscenti, parenti e amici dell’indagato, per cercare di far luce sui movimenti dell’uomo prima che fosse pedinato dall’arma, cosa avvenuta in seguito all’indicazione fornita dal suo ex cognato, contattato dallo stesso Fusaro perché partecipasse al sequestro. I militari stanno setacciando vari comuni a cavallo delle province di Treviso, Padova e Vicenza, che confinano con Castelfranco Veneto, città della vittima, perché si ritiene che il covo scelto da Fusaro si trovi appunto nella zona.
L'autopsia Iole Tassitani sarebbe stata fatta a pezzi con una sega elettrica, e divisa in ventinove parti. È quanto emerge dalle indiscrezioni del primo esame sui resti del cadavere eseguito dal medico legale di Padova la sera del 23 dicembre. Lo scrive questa mattina il Gazzettino, anche se si attendono ancora i risultati dell’esame autoptico che dovrebbero essere resi noti nelle prossime ore. Il quotidiano anticipa che il cadavere di Iole Tassitani è stato rinvenuto con diverse ecchimosi sul volto, segno che la donna è stata picchiata e colpita con un corpo contundente alla testa, è inoltre stata sgozzata con un grosso coltello. L’autopsia dovrà anche chiarire dopo quanto tempo dalla scomparsa della donna, il 12 dicembre, è avvenuta la morte e se sia stata sedata nel corso del sequestro.
Il falegname si difende Nega di aver ucciso Iole Tassitani Michele Fusaro, in carcere per il sequestro e la morte della donna di Castelfranco. "Non sono stato io": questa l’unica frase che il 41enne indagato ha pronunciato oggi in carcere a Vicenza incontrando il proprio avvocato, Carlo Covi. Fusaro l’ha detto fra le lacrime. Covi, intrattenutosi nel parlatorio con il suo cliente per circa tre ore, ha detto di aver trovato un uomo "molto provato, con un disperato bisogno di aiuto. Una persona che fatica a reggersi in piedi e che non ha toccato cibo da quando è entrato in cella". Nelle poche parole pronunciate con il legale Fusaro ha negato quindi sue responsabilità nel sequestro e l’assassinio di Iole Tassitani, il cui corpo smembrato è stato trovato in sacchi dell’immondizia nel garage dell’uomo. Covi tornerà a incontrarlo anche domani. "Oggi - ha spiegato - ho iniziato un percorso fatto di colloqui al termine dei quali deciderò se, e come, difendere nel migliore dei modi quest’uomo".
Il legale ha chiesto che Fusaro proceda alla nomina congiunta dell’altro avvocato padovano, Chiara Balbinot, con il quale di norma lavora. Nell’ordinanza di custodia cautelare è contestato a Fusaro il sequestro di persona e, di fatto, l’omicidio volontario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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