La seconda esplosione in due settimane. Ieri una deflagrazione ha scosso varie parti della località iraniana di Isfahan, dove ha sede un impianto per larricchimento delluranio, considerato lo strumento con il quale lIran sta avviando il suo pericoloso piano nucleare. Ma la notizia si tinge di giallo. Diffusa prima dallagenzia semiufficiale Fars, che non ha fornito ulteriori dettagli sulle cause o sul luogo dello scoppio né se vi siano danni o vittime, è poi sparita dal sito dellagenzia. Il tutto mentre arrivava unaltra conferma dallagenzia Mehr ma anche mentre il vicegovernatore della regione negava di aver avuto notizie in tal senso. Un balletto di comunicazioni e smentite ieri e sullo sfondo il forte sospetto che dietro allazione ci sia la mano dei servizi segreti israeliani.
Era stata lagenzia Fars a riferire nel primo pomeriggio il rumore di una «potente esplosione» udito nella città alle 14.40 (ora locale). Tutto era stato confermato da un funzionario del Centro emergenze locali, il capo del dipartimento della sicurezza della provincia, Muhammad Mahdi Ismaili, che però precisava: «Non abbiamo informazioni precise. Dobbiamo indagare». Unora dopo il lancio della Fars è stato rimosso dal sito dellagenzia. Il lancio era corredato da una fotografia che ritraeva il fumo proveniente da un sito, ma diversi blogger hanno fatto notare che lo scatto era lo stesso pubblicato il 26 ottobre 2010 sul sito Intelligence world e riguardava scontri nel Kashmir indiano.
Due settimane fa unaltra fortissima esplosione si è verificata in una base militare a Bidganeh, 40 chilometri a sud ovest di Teheran.
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