da Milano
Forse i computer non sono ancora molto diffusi ma nello spam, ossia linvio di mail indesiderate, lItalia è ai primi posti nel mondo. Secondo i dati presentati dalla Commissione europea il nostro Paese si trova in ottava posizione, battendo in questa infausta classifica addirittura la Germania. Naturalmente al comando dei Paesi originari dello spam ci sono gli Stati Uniti che da soli coprono oltre un quinto di tutte le mail indesiderate inviate. Seguono la Cina (13,4%), Francia e Corea del Sud (entrambi 6,3%). LItalia con il 4,3% si piazza subito dopo il Brasile. In generale circa il 35% dello spam proviene dallAsia, il 31,9% dallEuropa, il 24,2% dal Nord America. Si ritiene che le mail indesiderate rappresentino tra il 54% e l85% di tutte quelle inviate globalmente. Nel rendere noti questi dati, la Commissione europea ha rinnovato il suo appello agli Stati europei perché applichino le norme Ue antispam che in Olanda, con una spesa molto limitata, hanno consentito una riduzione dell85% dei messaggi indesiderati. La Commissione sottolinea che le attività di spam «da semplici seccature si sono trasformate sempre di più in un'attività fraudolenta e criminale», che mette in dubbio la sicurezza di Internet e delle email rallentando lespansione dei servizi on-line. Tra le pratiche più pericolose, la Commissione mette in evidenza il «phishing» con il quale «vengono adescati utenti con messaggi elettronici che li inducono a svelare dati riservati e finanziari».
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