Italia all’avanguardia nei giochi online

Da anni l’industria italiana del gioco, fra lotterie, gambling, concorsi a premi e scommesse, macina numeri in costante crescita, consolidando una tendenza alimentata sia dall’indubbia capacità del settore di innovare - conquistando nuove fette di mercato - sia dalla diffusa attitudine tutta nostrana a tentare la sorte, su cui la crisi economica agisce da volano. E a fare il resto, la lotta al gioco illegale cui sottrarre quote di business, favorita da un quadro normativo e regolamentare, in particolare rispetto all’online, che in Europa appare all'avanguardia.
Nel lustro 2006-2010 la raccolta ha totalizzato nel complesso la bella cifra di 241 miliardi di euro, con un introito per l'erario superiore ai 39 miliardi. Quest'anno si stima che il giro d'affari del comparto su cui vigilano i monopoli di Stato possa superare di slancio i 70 miliardi, per una spesa effettiva dei giocatori prossima ai 15 miliardi, poiché, di fatto, il resto viene restituito sotto forma di vincite. Si tratta di un valore superiore al 5 per cento del Pil, maggiore, tanto per fornire un termine di paragone, della quota ascritta all’intero settore nazionale dell’edilizia, e capace altresì di garantire un gettito fiscale pari a una decina di miliardi.
Stando ai dati dell’Aams (l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) nel quinquennio passato, a fronte del progressivo calo delle scommesse ippiche e delle puntate al Lotto, nonché della netta flessione del Bingo (che solo nel 2010 ha segnato un recupero grazie all’aliquota fiscale agevolata), si sono registrate l’avanzata delle lotterie istantanee Gratta e Vinci e dei giochi numerici come il Superenalotto e il Win for Life (il primo a introdurre un vitalizio come massimo premio in palio) e, soprattutto, l’impennata delle giocate agli apparecchi da intrattenimento: slot machine e videolotterie (vlt). Queste ultime introdotte a metà dello scorso anno e in breve capaci di imporsi all’attenzione dei giocatori, allettati da premi fino a 5mila euro e da un jackpot nazionale pari a 500mila euro.
E ancora, se le scommesse sportive e i concorsi a pronostici (come il Totocalcio) hanno messo a segno un incremento moderato, è stato invece impetuoso lo sviluppo dei giochi cosiddetti di abilità sul web: un mercato, avviato soltanto nel 2008, in cui si è imposto il poker online in modalità torneo, facendo subito la parte del leone. Una dinamica, questa, che viene confermata dai dati relativi ai primi sette mesi dell’anno, in base ai quali è peraltro possibile delineare una proiezione che abbracci tutto il 2011. Così, nel confronto con il 2010, si dovrebbe osservare una flessione dei giochi numerici e delle scommesse sportive, il cui giro d’affari verrebbe superato da quello dei giochi su Internet (grazie anche all’introduzione, a luglio, del poker cash game e di nuovi giochi da casinò), mentre il Bingo dovrebbe mostrare una sostanziale tenuta.


E poi, è facile prevedere a consuntivo sia una ripresa del Lotto che, con il deciso contributo della nuova modalità di gioco del 10eLotto, che da gennaio a luglio ha inciso per il 14,6 per cento sulla raccolta complessiva, sia buoni incrementi per le lotterie istantanee e, soprattutto, il procedere a passo di carica delle slot e delle vlt, che, insieme, hanno segnato oltre il 57,3 per cento dei 41,8 miliardi del giro d’affari totale nel medesimo periodo.

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