Si ostinano a chiamarla Unione. Ma ora più che mai ogni partito dice la sua, andando contro le idee degli altri. E di marciare compatti verso il voto sembrano averne ancor meno intenzione tutti i componenti della coalizione. Lennesimo strappo arriva dallItalia dei Valori, il movimento di Antonio Di Pietro, che in Liguria proprio non riesce a trovare motivi di coesione con quelli che dovrebbero essere gli alleati.
E così dal coordinamento provinciale di Imperia si preparano a una corsa in solitaria, con candidati presenti contro gli altri esponenti del centrosinistra. Non è una situazione anomala, ma la regola, tanto che con un comunicato formale il portavoce Sergio DAloisio conferma che «il partito, dopo aver abbandonato per protesta il tavolo dellUnione contro gli atteggiamenti discriminatori degli alleati, prosegue lattività in vista delle prossime elezioni amministrative».
Non si tratta di una semplice minaccia, perché lItalia dei Valori pensa già ai candidati sindaci per quei Comuni in cui si andrà al voto in primavera. Contrariamente allusanza di molti partiti, che in questo periodo giocano a «coprire» i nomi dei possibili rappresentanti, il movimento di Di Pietro mette sul tavolo le proprie carte, a dimostrare che le ha già pronte. A Taggia «il candidato naturale potrebbe essere il coordinatore regionale Domenico Garofalo e capolista lavvocato Gabriele Cascino, coordinatore provinciale». Pronti anche a Ventimiglia dove «Silvio Stellato sta preparando un gruppo di scontenti che potrà raccogliere consensi trasversali».
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