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Kakà, uomo della svolta Ma Nesta diventa un caso

La lunga rincorsa del Milan: in due mesi dall’ultimo al primo posto. Il difensore rinvia ancora il rientro: ora la carriera è proprio a rischio. Ancelotti: "Il talento non basta"

Kakà, uomo della svolta 
Ma Nesta diventa un caso

Milano - Elogio di una scalata. Dall’ultimo (dopo due turni, in compagnia del Cagliari) al primo posto in otto turni, due mesi vissuti alla grande (7 successi, un pari) da un Milan non proprio al meglio dell’organico (fuori in sequenza Nesta, Kaladze, Senderos, Pirlo, Borriello) nè del gioco. Come ammette quell’onesto uomo di Carlo Ancelotti leale nel segnalare il deficit («siamo diventati più concreti e meno belli da vedere, con Pirlo migliorerà la qualità del gioco») e rigoroso nel segnalare la svolta della stagione avvenuta dopo Genova. «Fu l’intervista di Kakà a provocare il cambio di registro: prima attaccavamo male e difendevamo peggio. Riccardo disse: “Bisogna capirlo, il talento non basta”». Da allora è cominciata la veloce attraversata del deserto da parte del Milan, felice come nelle serate di Champions dopo aver domato a fatica il Napoli, a giudicare dalle scene di giubilo, contenute, ma ripetute tra gli esponenti della scalata. A sentire sempre Ancelotti la scossa è merito del gruppo affidabile degli italiani, guidato da Gattuso e Ambrosini, «nel segno della tradizione avviata dall’era Sacchi». E forse proprio sulla strepitosa stagione di Gattuso bisognerebbe aprire un capitolo a parte per rendere conto dei suoi acciacchi (infortunio al polso e al ginocchio) e dei suoi meriti, segnalati da prove fatte col sacro fuoco nelle vene, a dispetto di una campagna denigratoria promossa dal circuito napoletano radiofonico.

Battibecco Naturale che col Milan in testa e con l’Inter tenuta dietro a un punto, la rivalità riprenda vigore come un camino di metà novembre. Massimo Moratti, presidente dell’Inter, preferisce toccare il nervo scoperto, il ritardo dei rossoneri dalla testa della classifica, 4 anni e passa. «Non sapevo che fossero così tanti anni che non avesse il brivido del primo posto. Quindi va benissimo» la sua battuta. A cui Adriano Galliani replica nel giro di qualche ora: «Sui brividi nazionali e internazionali sorvolerei». Botta e risposta. Bello così, è il derby bellezza, viene da aggiungere. Di sicuro nè Silvio Berlusconi, nè il suo vice, sembrano esaltarsi per una condizione che la storia dei loro 23 anni di Milan considera normale amministrazione.

Dispiacere Napoli Piuttosto avanza deciso il dispiacere per i veleni provenienti da Napoli. «Non capisco perchè non accettino la sconfitta. Qualche mese fa, a noi del Milan, è successo di perdere la Champions, una sconfitta dolorosa e l’abbiamo accettata serenamente» la sua riflessione. Che fa rima con una seconda segnalazione. «Devono aver influito certe dichiarazioni a fine partita» la sua idea, riferimento inevitabile alle parole piene di ingiustificato livore del presidente Aurelio De Laurentiis. Anche perchè nessuno ricorda un particolare di poco conto, ribadito da Galliani: «Non so se ci fosse o no il rigore, di sicuro so che andava ripetuto perchè Iezzo si è mosso con largo anticipo». Ragionamento che porta dritti dritti al giudizio complessivo sugli arbitri e sui famosi «aiutini» concessi il campionato prima all’Inter e oggi messi sul conto del primato rossonero. «Non sento spifferi» l’idea di Galliani che fortunatamente si sposa con quella di altri opinionisti di valore.

Gol di Ronaldinho Perciò la pubblicazione sul sito della norma relativa all’autorete firmata dalla Fifa, ha il valore di una vera polemica a distanza con i media che hanno attribuito a Denis l’autorete decisiva e non a Ronaldinho la paternità del gol, come prescrive invece la federazione mondiale e quindi le statistiche ufficiali del torneo.

Rischio Nesta L’unica ombra in una settimana così felice (tre partite, 9 punti) è rappresentata dalle notizie sulla salute di Nesta. «Non so quando tornerà, so che si tratta del più forte difensore al mondo» il commento agrodolce di Galliani.

Evidenti i timori dopo la ricaduta accusata dal romano: c’è il rischio, concreto questa volta, che la sua carriera calcistica possa davvero concludersi. Maldini è pronto, giovedì rientrano in Uefa Kaladze e Senderos senza grandi attese. Perchè Bonera-Favalli viene considerata la coppia più affidabile.

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