da Roma
È una rabbia sommessa e rispettosa, come il ruolo gli impone, quella del comandante generale dellArma dei Carabinieri, il generale Gianfrancesco Siazzu. Ma i malumori per la cura dimagrante imposta dalla Finanziaria al settore della sicurezza sono palpabili ed espressi pubblicamente.
«Dobbiamo prendere atto, purtroppo, dei tagli della Finanziaria. Siamo amareggiati perché uno dei principali fattori che viene evidenziato è quello della sicurezza, bene primario che si deve garantire sempre» e linadeguatezza delle risorse «certamente comporta un maggiore impegno, una maggiore difficoltà da parte delle forze preposte» sottolinea Siazzu in unaudizione in Commissione Difesa al Senato. «Chiaramente - precisa - lArma non si tira indietro. Insomma con questo non voglio dire che verrà meno lapporto, limpegno da parte dei Carabinieri. Del resto lo si vede dalle operazioni che vengono condotte quotidianamente sul territorio nazionale».
Il morbido jaccuse del generale continua, sempre sul filo del malcontento sussurrato e dellimperativo istituzionale a cui non è possibile derogare. «Comprendiamo le difficoltà in cui si trova lo Stato italiano per quanto riguarda le risorse finanziarie e quindi - assicura Siazzu - ci adatteremo a quello che ci viene dato. Certo che potremmo fornire maggiori mezzi, migliori capacità ai nostri uomini se potessimo disporre di maggiori finanziamenti o quanto meno di quelli che ci erano stati assicurati fino a un paio di anni fa. Se qualcuno pensasse a incrementare questa dotazione nei prossimi mesi, quando magari si discuterà nuovamente della possibilità di effettuare dei finanziamenti aggiuntivi, chiaramente noi accoglieremmo tutto questo con grande soddisfazione».
Il governo non reagisce alle parole del militare. Una robusta manifestazione di solidarietà arriva, invece, a Siazzu dalla Lega. «Al Comandante generale dellArma dei Carabinieri va tutta la nostra comprensione» dice il senatore del Carroccio Massimo Polledri che elenca gli effetti pratici che produrranno i tagli. «Da tempo noi avevamo lanciato lallarme perché nel giro di due anni arriveremo alla chiusura di numerose scuole di Polizia e di almeno 500 sedi dei Carabinieri in tutta Italia». «Il comma 431, articolo 1, della Finanziaria 2007 - spiega il senatore leghista - prevede la chiusura di scuole di polizia per un risparmio di 3 milioni di euro nel 2007, di 8,1 milioni nel 2008 e di 13 nel 2009. Seguendo queste intenzioni già nellestate 2006 il capo della Polizia De Gennaro ha chiuso gli istituti di Vicenza, Foggia, Belluno e Senigallia e chiuderà nel 2007 Campobasso e Casal Lombroso, nei pressi di Roma. Per quanto riguarda lArma dei Carabinieri, come ha giustamente sottolineato il comandante generale, il problema sarà serio. Questa Finanziaria oltre alla presa in giro degli aumenti-mancia per le forze dellordine - continua lesponente della Lega - con larticolo 440 ne prevede la riduzione.
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