L’altra cultura parla di Gramsci

Prende il via il ciclo di incontri organizzato dai deputati del Popolo della Libertà Roberto Cassinelli e Michele Scandroglio dal titolo volutamente provocatorio «E l'altra cultura a Genova?» . Il ciclo è una occasione per stimolare il pubblico e gli interlocutori a proporre argomentazioni costruttive rispetto alle provocazioni sui temi trattati.
Il dibattito, nei vari appuntamenti nei quali è diviso, sarà moderato dai giornalisti delle principali testate liguri così da rimanere ancorati alla realtà potendo usufruire di informazioni sempre aggiornate e mai di parte.
Il primo incontro si terrà domani pomeriggio alla biblioteca Berio e prevede la presentazione del volume dell'on. Giancarlo Lehner «La famiglia Gramsci in Russia» (Mondadori - Le Scie). La presenza dell'autore, diventa un'occasione per rivedere il vero ruolo di Palmiro Togliatti nella gestione dell' «affare» Gramsci e per confrontare in chiave contemporanea due posizioni storicamente in conflitto. Al dibattito intervengono Silvio Ferrari, professore, ex assessore alla cultura del Comune di Genova, neo Consigliere del Teatro Carlo Felice; Roberto Sinigaglia, docente di Storia dell'Europa Orientale all'Università di Genova. Modera l'incontro il giornalista Renato Tortarolo. L’incontro si terrà alla sala Lignea della biblioteca Berio in via del Seminario, 16 alle 17.30 di domani.
Ma si tratta solo del primo di una serie di incontri- provocazione importanti. Le domande dei promotori sono le curiosità di tanti cittadini: dalla Rapallizzazione al degrado di Begato il quartiere ghetto che doveva essere un'occasione per gli abitanti. E ancora ci si interroga sulla capacità delle nuove professioni e della movida a rendere vivibile il Centro storico cittadino.

E poi: è un’ utopia pensare di ripopolare alcune zone dell'entroterra attraverso la defiscalizzazione? Infine, come fare perché l'Abazia di San Frutuoso non rimanga l'unico tesoro accessibile e promosso della provincia di Genova? Si può applicare lo stesso meccanismo anche a opere dimenticate come il Castello nella Pietra di Vobbia?