Vorrei essere chiaro e diretto partendo dallarchitrave: il Documento di economia e Finanza. È del tutto condivisibile la centralità della relazione stabilità-crescita contenuta nel def 2011. Ma è appunto un binomio, che al contenimento dei conti e della spesa deve abbinare lo sviluppo. Non cè luna senza laltra. (...) È dunque necessario porre proprio la crescita economica come punto centrale dellauspicata riforma fiscale, per consentire un ampliamento delle basi imponibili e quindi un maggiore gettito, piuttosto che lincremento del prelievo. Per questo dobbiamo avvertire tutti lurgenza di concentrare le risorse - e non solo quelle economiche - su poche e chiare questioni e su altrettanti selezionati comparti produttivi che possano trascinare il Pil di almeno due punti percentuali lanno, con beneficio generale. La nautica ritiene di essere fra questi ultimi. È la quinta voce dellexport italiano, una delle grandi eccellenze del made in Italy, sia per la qualità della produzione, sia perché la barca rappresenta il contenitore-vetrina per altri comparti: dallilluminotecnica al tessile, dalla pelletteria allarredo. Senza contare lindotto occupazionale del turismo nautico, che secondo il Censis genera un posto di lavoro ogni quattro barche.
Non a caso nel dl Sviluppo abbiamo avuto uno spazio di rilievo, a cominciare da alcuni interventi di semplificazione e snellimento burocratico, tutti a costo zero, tutti capaci di generare indotto, occupazione, ma soprattutto importanti introiti per lerario. Attendavamo da tempo questa attenzione, ma non è sufficiente. Il nostro comparto, infatti, sperimenta da vicino la concorrenza francese, dove una pubblica amministrazione efficiente e attenta si dimostra capace di essere vicino alle aziende. La competizione in questo caso non la fanno le sole imprese, non basta il prodotto, è il sistema paese a vincere. Questa è lanomalia italiana, che diventa macroscopica se concentriamo lattenzione sullamministrazione finanziaria. Un solo esempio. Di fronte alle lacune normative e ai dubbi interpretativi della normativa fiscale - per esempio in tema di noleggio degli yacht - Ucina ha presentato un anno fa una richiesta di parere giuridico allAgenzia delle Entrate. E mentre la seconda stagione è già iniziata, stiamo ancora aspettando una risposta. Oltralpe hanno posto i quesiti a fine dicembre 2010 e a febbraio scorso hanno ottenuto una circolare. In queste condizioni è impossibile intraprendere.
Non ci sarebbe altro da aggiungere, se non fosse che il 10% del valore di queste unità viene speso ogni anno sul territorio per la loro gestione e manutenzione e che nel Mediterraneo opera il 70% della flotta a noleggio del mondo. Noi produciamo la metà di questa flotta mondiale, ma ogni anno vediamo gli yacht che vanno ad arricchire le coste di Francia, Spagna, Croazia, Montenegro, Turchia, Tunisia. Secondo Federagenti lindotto ha registrato una perdita di circa un miliardo di euro solo nel 2010. Inammissibile.
Poi cè la politica di aggressione in chiave anti evasione, che ci vede vittime dellequazione «barca uguale evasore». Parliamoci chiaro levasione è un problema serio del Paese, ma le politiche di contrasto devono essere affilate. È da considerarsi normale - vi chiedo - che una pur legittima indagine su un singolo yacht venga intitolata dalla Guardia di Finanza «no boat, no crime» e come tale data in pasto alla stampa, creando ripercussioni sulla stessa produzione industriale? (...)
Dopo un anno la Commissione tributaria di Genova ha accolto uno dei primi ricorsi avverso il sequestro di una nave da diporto adibita a noleggio. La decisione è stata fondata sui medesimi principi posti alla base delle nostre - vane - richieste di chiarimenti. Chi pagherà i danni causati dalla interpretazione incerta e cervellotica delle norme? (...)
Il fisco che vogliamo è sì rigoroso, ma anche capace di accompagnare la crescita di quei settori che possono produrre un vantaggio generale per leconomia e per il Paese. Per capire lanomalia italiana basta vedere che cosa accade nei Paesi nostri concorrenti. La Spagna ha appena varato un registro navale speciale alle Isole Canarie, che presenta vantaggi fiscali.
* Presidente di Ucina
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