Ho seguito la puntata di Destra e Sinistra andata in onda sulla rete di Primocanale il 16 dicembre, con il tema: «Dopo la Fiducia», tra gli ospiti: Mario Tullo del Pd, Giovanni Palladini di Idv, Enrico Musso del Gruppo misto, Roberto Cassinelli del Pdl e Gianfranco Gadolla di Fli, il caporedattore del Giornale, Massimiliano Lussana, in collegamento da Santa Margherita il leghista Edoardo Rixi. E bene, sia da parte del centro-destra che da parte del centro-sinistra, vige la «dislessia» politica. Secondo la definizione più recente, approvata dall'International Dyslexia Association (IDA), «la dislessia è una disabilità dell'apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia). In questo caso, tengo a precisare che il termine «dislessia» viene utilizzato come, incapacità di interagire politicamente, ovvero tutti i politici presenti alla trasmissione, sono stati troppo presi a nascondersi dietro al proprio io, ma nessuno e ribadisco nessuno a prendersi realmente le proprie responsabilità.
Mi dispiace ammettere e comunicare che fortunatamente o sfortunatamente (questo dipende dai singoli casi) la storia la scrive chi vince, certo è affascinante a mio modesto parere personale far parte dellopposizione e cercare nuove strategie politiche, ma bisogna essere assolutamente coscienti che il popolo ha scelto ed è questa la vera chiave della democrazia. E a chi li dovesse dare nausea questo sistema elettorale, perché non si dimette? Solo perché qualcuno mi ha detto: «piuttosto votaci contro?...». Non credo e non penso che si potrebbe «prostituire così la propria mente».
* studentessa di scienze cognitive e processi decisionali
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