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L’Anas: «I francesi si sono opposti alla seconda galleria»

da Milano

L’incidente sotto la galleria del Fréjus «dimostra ancora una volta la necessità di costruire una seconda galleria». L'Anas, che è titolare di una quota del 35% della società del traforo italo-francese oltre ad essere l'autorità di vigilanza sul settore autostradale italiano, ha ricordato attraverso una fonte ufficiale «le resistenze francesi nei confronti di questo progetto considerato dall'Anas la soluzione migliore per la sicurezza degli utenti. L'ipotesi di un tunnel di sicurezza non può essere considerata risolutiva perché insufficiente rispetto alla mole del traffico e alle caratteristiche di una galleria a una sola canna per cui un incidente provoca molto spesso il blocco della galleria ostacolando i soccorsi». Parigi intanto tace, a parlare sarà il ministro dei Trasporti Dominique Perben che stamattina si recherà al Fréjus.
Intanto dopo l’incidente è stato subito convocato il Centro di coordinamento nazionale in materia di viabilità, organismo costituito presso il ministero dell'Interno cui spetta predisporre interventi relativi alla viabilità in caso di crisi. Non potendo stabilire i tempi necessari alla riapertura del traforo, sono state addottate le seguenti misure: comunicati in lingua italiana, in collaborazione con le autorità francesi, per i connazionali che si trovano attualmente in Francia; posti itinerari alternativi per coloro che devono entrare nel territorio francese; per tutte le categorie con direzione Bardonecchia/T.4, istituita l'uscita obbligatoria a Oulx ovest; itinerario alternativo per tutti i veicoli la cui massa complessiva non supera la massa complessiva autorizzata di 26 tonnellate: SS 335-SS24, valico del Monginevro; itinerario alternativo per tutti i veicoli la cui massa complessiva supera la massa complessiva autorizzata di 26 tonnellate: A32, tangenziale di Torino; A5, T.1 Traforo Monte Bianco (AO) oppure A32, tangenziale di Torino, A21-A26-A10 Ventimiglia. Sono stati inoltre predisposti dei pannelli a messaggio variabile in tutte le reti autostradali per gli utenti provenienti dall'Est e diretti in territorio francese.
E mentre l’Arpa - l’agenzia regionale per la prevenzione ambientale - ha fatto sapere di non aver rilevato una situazione di allarme legata alla dispersione di sostanze tossiche, la Procura di Torino ha cominciato ad acquisire informazioni sul rogo. Ad attivarsi è stato il pubblico ministero Raffaele Guariniello, che sulla sicurezza della galleria ha in corso da tempo un'indagine (il primo filone è stato aperto nel 2001).

La competenza, comunque, secondo le prime indicazioni raccolte anche dai collaboratori del Pm, dovrebbe spettare alla magistratura francese, in quanto l'incendio è iniziato oltre confine.

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