«L’anno prossimo ricorderemo Biagi con un Ambrogino»

Il sindaco mette fine alle polemiche sul giornalista Riconoscimento anche al vicedirettore del Giornale

«L’anno prossimo ricorderemo Biagi con un Ambrogino»

Quest’anno sono stati premiati i suoi «figli». Tanti giornalisti «che si sono ispirati a lui, puntando i riflettori sui temi sociali, in modo talvolta anche scomodo ma sempre libero e indipendente». Per l’Ambrogino alla memoria ad Enzo Biagi bisognerà attendere il 2008. «Personalmente - ha assicurato il sindaco Letizia Moratti - sono d’accordo e avanzerò la proposta, anche se la decisione spetterà poi al consiglio». Cinquantacinque i riconoscimenti consegnati ieri al teatro Dal Verme per l’edizione 2007: 23 attestati, 28 medaglie d’oro, due alla memoria. Le due Grandi medaglie d’oro sono andate all’Inter che festeggia 100 anni nel 2008 - sul palco il patron Massimo Moratti e le glorie di ieri e di oggi, Mariolino Corso, Osvaldo Fattori, Giuseppe Bergomi, Luis Figo e Cristiano Zanetti - e a monsignor Gianfranco Ravasi, ex curatore della Biblioteca Ambrosiana prima di essere nominato dal Papa presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha ricevuto una standing ovation.
Quest’anno più che mai, ha ribadito il sindaco nel discorso alla città, le Civiche benemerenze «sono dedicate al mondo del volontariato» e «a tante donne». Milano «città del dialogo interculturale e interreligioso, ha voluto candidarsi all’Expo scegliendo proprio il tema della solidarietà». Rispondendo al «richiamo» del cardinale Dionigi Tettamanzi ai politici di giovedì, la Moratti ha ammesso che le istituzioni «devono essere più vicine alla gente. A partire dal Comune, dobbiamo ancora lavorare molto per costruire una politica in grado di ascoltare i bisogni e dare risposte efficaci». Palazzo Marino sta già «lavorando a temi importanti come casa, lavoro, sicurezza. Sappiamo che la strada è lunga e difficile», ma si può fare «se sapremo far prevalere la capacità di costruire sulla forza negativa e sterile della contestazione dell’immobilismo».
Polemiche non sono mancate anche ieri, con parte dell’opposizione - il capogruppo dei Comunisti italiani Francesco Rizzati, della Lista Fo Basilio Rizzo e «a distanza» di quello del Prc Vladimiro Merlin (si trovava a Roma ma condivideva la protesta) - che non ha voluto sedersi sul palco coi colleghi. «Non potevamo far passare sotto silenzio che per la prima volta un sindaco nell’esercizio e per l’esercizio delle sue funzioni è indagato - ha spiegato Rizzo -. Non era mai successo, neanche durante Tangentopoli». Un gesto contestato anche dalla capogruppo dell’Ulivo Marilena Adamo: «Non l’ho capito. Abbiamo sempre considerato Sant’Ambrogio una tregua rispetto alle vicende politiche, anche nei momenti più aspri. La protesta rischia di essere sgarbata nei confronti dei premiati». Parole condivise dal sindaco: «Ringrazio chi dice che è una giornata di festa e unità».
Tra i premiati con la Civica Benemerenza, il presidente onorario della Corte costituzionale Valerio Onida, il vicedirettore del Giornale Michele Brambilla, l’ex «caschetto d’oro» Caterina Caselli. Assente solo Antonio Ricci. La Grande medaglia d’oro all’Inter «va a tutta la squadra - afferma Massimo Moratti -, all’interno della quale sono transitate bellissime persone e spero che la tradizione continui».

Monsignor Ravasi, che oggi vive a Roma, ritrova «sempre con grande nostalgia Milano, è la mia Itaca a cui dovrò tornare. Ma deve tornare ad avere una vocazione di città internazionale. Forse se avrà l’Expo 2015 potrà sfruttare l’occasione».

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