Tesseramenti gonfiati, congresso provinciale a rischio annullamento e due candidati under 35 che se le danno di santa ragione. Succede nellAquila martoriata dal terremoto. E stavolta, a finire a pezzi, è il Partito democratico. Tutto parte da una denuncia allAnsa di Ilaria Cacciarelli, che ha deciso di sfidare il segretario provinciale uscente, Michele Fina: «Hanno escluso duemila nuovi iscritti. Le stesse persone che hanno voluto riaprire il tesseramento pensando di avvantaggiarsene, ora cambiano le regole del gioco perché temono di perdere».
I duellanti avrebbero dovuto incrociare le armi prima delle recenti amministrative che hanno visto il Pd soccombere: la presidente uscente Stefania Pezzopane, famosa in tutto il mondo per la foto con George Clooney e Barack Obama in mezzo alle macerie, è stata seccamente sconfitta lo scorso 29 marzo dal Pdl Antonio Del Corvo, già vicesindaco di Celano e consigliere regionale. Il congresso da marzo è stato così spostato a ottobre, ma sabato è scoppiato il giallo dei tesseramenti. Troppi sospetti, cifre che non tornano: da qui una raffica di ricorsi (decisivo quello presentato da Loreto Ruscio) e la decisione della commissione di garanzia regionale di estromettere dal diritto di voto i 1.850 nuovi iscritti, tutti entrati nel Pd dopo il 21 luglio 2009, perché non sarebbero stati «autorizzati» dalla direzione nazionale del partito. Lorganismo adesso deve pronunciarsi sul caso, ma nel Pd aquilano è caos.
E dire che i contendenti, la Cacciarelli e Fina, fino a pochi mesi fa, facevano parte della stessa corrente, Area democratica, che faceva capo allex segretario Pd Dario Franceschini. Nelle scorse settimane una parte è passata con i 75 di Walter Veltroni: tra i transfughi cè il potente tesoriere della Margherita Luigi Lusi, sponsor della Cacciarelli. E qui iniziano le strane coincidenze. «Non è un caso - commenta al Giornale il segretario provinciale Pd Fina - che a Capistrello, paese dove il fratello di Lusi fa il sindaco, ci siano 472 tesserati di cui 304 nuovi di zecca». Capistrello insomma peserebbe la metà degli iscritti dellAquila, per intendersi, dove però alle amministrative il Pd ha preso 15mila voti contro i 1.693 di Capistrano. Sospetti respinti al mittente dal Pd locale («Attacchi ignobili») ma che fanno riflettere. Le stranezze emerse dalla pioggia di nuovi tesseramenti, aumentati del 50% in pochi mesi (da 4mila a quasi 6mila), avrebbero insomma convinto i vertici provinciali a estromettere i nuovi iscritti per non invalidare lelezione del segretario.
Insomma, il partito delle primarie e della democrazia diretta si trova in imbarazzo. Comunque vada sarà un insuccesso. «Non ero contrario alla riapertura dellanagrafe - sottolinea Fina - ma servivano i due terzi dellassise. E non sono stati certo i miei a far mancare il numero legale allappuntamento con lorganismo regionale che avrebbe dovuto decidere il via libera».
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