Roma Bar Show 2025: la capitale con lo shaker in mano

Al Palazzo dei Congressi lunedì 26 e martedì 27 maggio la prima fiera italiana interamente dedicata al beverage e alla mixology. Diecimila metri quadri e oltre 2.500 brand rappresentati per un evento diventato in soli due anni fondamentale per i professionisti del settore e per il pubblico degli appassionati per raccontare e comprendere un mondo che cambia molto velocemente

Roma Bar Show 2025: la capitale con lo shaker in mano
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Due giorni, diecimila metri quadri, tre piani di stand, seminari e degustazioni: il Roma Bar Show torna lunedì 26 e martedì 27 maggio 2025 al Palazzo dei Congressi dell’Eur, confermandosi come l’unica fiera italiana dedicata interamente al mondo del beverage e della mixology. Nato nel 2019, l’evento si è guadagnato un posto fisso nel calendario del settore, sia per chi lavora dietro al bancone sia per chi il bancone lo frequenta da cliente curioso. Professionisti, aziende, distributori e bartender si incontrano per tastare il polso dell’industria e, nel frattempo, raccontare – e raccontarsi – tra uno shaker e l’altro.

I numeri dell’edizione 2025 danno una misura della portata: oltre 2.500 brand rappresentati, più di 170 espositori, decine di appuntamenti formativi, e un pubblico atteso nell’ordine delle migliaia. Il biglietto giornaliero costa 45 euro, l’abbonamento per entrambe le giornate 70, con un’opzione open da 47 euro per chi non ha ancora deciso quando andare. L’accesso è consentito fino alle 17.30, mentre le degustazioni chiudono alle 18.30.

Il format è collaudato, con qualche novità. Gli spazi del Palazzo dei Congressi saranno suddivisi tra le diverse aree tematiche, a partire dall’Auditorium da 800 posti al piano terra, che ospiterà le masterclass dei nomi noti del settore. Qui, tra gli altri, si alterneranno Tristan Stephenson con “The Curious Bartender Live”, Marian Beke con una lezione sulla neuro-mixology e Dave Arnold con un intervento dal titolo eloquente: “The Modernist Toolbox”.

Al primo piano ci sarà invece il palco della RBS Academy, pensato per chi cerca approfondimenti tecnici: in programma, ad esempio, una lezione sul “freezing for flavour” di Iain McPherson e un intervento di Domenico Carella sul pairing. Sempre al primo piano, nella Tasting Room, si svolgeranno le degustazioni guidate da brand ambassador, produttori e distributori. L’ingresso a tutte queste attività è gratuito per i possessori del biglietto d’ingresso, fino a esaurimento posti.

Roma Bar Show

Torna anche la BlueBlazer Talk Arena, dedicata ai contenuti educativi, tra conferenze e discussioni su best practices internazionali. E come sempre, largo spazio alla parte più interattiva dell’evento, tra competizioni e presentazioni di prodotto. Da segnalare la finale della Tassoni Mocktail Competition e l’appuntamento dedicato alla botanical mixology del Parco del Pollino.

Uno dei momenti più attesi sarà la consegna dei Roma Bar Show Awards, prevista per il pomeriggio di lunedì 26 maggio. Le categorie in gara spaziano dal “Best Italian Cocktail Bar” al “Best Social Media Presence”, fino alla novità di quest’anno: il premio ai “Best Caffè & Bar Storici”. Sarà inoltre assegnato il tradizionale Premio alla Carriera, tributo a un volto storico dell’ospitalità italiana. I primi tre classificati per ogni categoria saranno presenti alla finale, che si svolgerà sul palco dell’Auditorium.

L’evento è pensato per gli addetti ai lavori, ma non solo. Sempre più, infatti, il Roma Bar Show intercetta anche il pubblico curioso, i consumatori attenti, i turisti in cerca di esperienze alternative alla visita guidata. Il tono è professionale, ma non respingente. E l’offerta spazia dalla tecnica pura al racconto culturale del bere.

Da segnalare infine che, come nelle precedenti edizioni, il biglietto consente di entrare e uscire dalla fiera in giornata, purché muniti del timbro fornito all’uscita. Alcuni eventi “fuori orario” sono solo su invito, ma tutto il programma principale è accessibile con l’ingresso standard, senza bisogno di prenotazione. Il consiglio, per chi vuole partecipare, è quello di arrivare presto e scegliere in anticipo le attività a cui assistere. I posti sono limitati e la fila per certi incontri può essere lunga.

Del resto, il successo crescente della manifestazione dimostra che l’interesse per la cultura del bere è tutt’altro che di nicchia.

Più che una fiera, un bar in formato maxi. Ma con un’agenda fitta e lo sguardo puntato sull’evoluzione di un settore che, sotto la superficie del divertimento, si muove veloce. E sempre più globale.

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