L’arcivescovo Bagnasco spiega la globalizzazione e i suoi valori

La globalizzazione? Non passa solo attraverso Internet ma anche, e soprattutto, attraverso lo spostamento di grandi masse di persone che portano con sé le loro culture. Culture da integrare e far dialogare, evitando per quanto possibile gli scontri.
Questo è il tema di fondo delle riflessioni sul Natale offerte ai rotariani genovesi dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nel corso dell' incontro annuale prima delle feste che, spiega il cardinale, «ancora non è tradizione, ma è sulla buona strada per diventarlo». Un'omelia pensata per i professionisti e gli imprenditori che fanno parte di quattro dei Rotary club cittadini - Genova, Golfo di Genova e Genova Centro Storico - riuniti per l' occasione nella sala conferenze dell' hotel Bristol. Trecento persone che hanno ascoltato una lectio magistralis che è partita proprio dal concetto di globalizzazione che «non è solo tecnologica e scientifica o consumistica - avverte Bagnasco - ma anche culturale».
Internet, ad esempio, appare ambivalente, può essere usato a fin di bene ma anche per motivi non ortodossi. Non è una cosa totalmente positiva anche perché «il vero nodo dell'integrazione culturale è la comunicazione».
Bisogna saper comunicare - spiega in sostanza il cardinale - anche e soprattutto fra culture diverse, che non devono pestarsi i piedi a vicenda, non devono litigare.

Il compito dei governi non dev'essere solo quello di regolare i rapporti in modo che queste culture che ogni gruppo etnico e sociale porta con sé, ma anche quello di favorire il dialogo anche se «per dialogare - è la conclusione - occorre che ci sia disponibilità da entrambe le parti, disponibilità sia degli individui sia della società a raccontarsi e confrontarsi».

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