L’«Atleta» di Lisippo sulla via del ritorno

Missione Lisippo. Il governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, ha compiuto una trasferta negli Stati Uniti per ottenere il via libera al ritorno a casa dell’Atleta vittorioso, la scultura bronzea ripescata nel 1964 al largo di Fano e da anni al centro di un contenzioso con il museo californiano, che secondo la magistratura italiana acquistò illegalmente un bene indisponibile dello Stato italiano. Spacca ha incontrato a Los Angeles la direzione del Jean Paul Getty Trust.
Nel febbraio 2010 il gip di Pesaro Lorena Mussoni dispose la confisca della statua. Poi il Getty chiese senza successo la sospensione della confisca, ma la Cassazione ha ravvisato la necessità di un’udienza in contraddittorio fra le parti, rinviando gli atti a un altro gip, che dovrà ascoltare anche le ragioni del museo. L’udienza, davanti al gip Maurizio di Palma, non è stata ancora fissata. La missione di Spacca cade dunque in un momento cruciale, e solo pochi giorni dopo la restituzione all’Italia della Venere di Morgantina, altra opera italiana che ha soggiornato a lungo al Jean Paul Getty Museum di Los Angeles.
«La statua - ha spiegato Spacca - ha il valore di una grande testimonianza per la cultura italiana. Le Marche da tempo hanno espresso il loro straordinario interesse affinché quest’opera torni a Fano. Abbiamo fiducia in un’istituzione prestigiosa come il Getty che sicuramente vorrà interpretare correttamente questa richiesta: sarebbe il modo più significativo di manifestare in chiave etica il ruolo di ente culturale di rilevanza mondiale». Le Marche sono pronte ad «attivare una proficua collaborazione culturale con il museo».

Secondo la Regione, i vertici del Getty hanno apprezzato i termini di questo primo confronto, «dimostrando interesse ad approfondire il percorso delineato, anche in base agli accordi sottoscritti con il ministero dei Beni culturali italiano».

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