«Tutto a posto, la bambina non ha problemi». Il medico scruta lapparecchiatura sofisticata in grado di diagnosticare in anticipo eventuali malformazioni del feto e tranquillizza i genitori. «Sta andando tutto bene». Questo tra la ventesima e la ventitreesima settimana di gestazione, larco temporale entro il quale deve essere eseguita lecografia morfologica. Al momento del parto, la tremenda sorpresa: la piccola è priva del braccino sinistro.
Succedeva nel 2004 a una coppia di Eraclea (Venezia) che era andata allospedale di Portogruaro per sottoporre la puerpera allesame in questione. Come è potuto accadere? Il tribunale di San Donà, come riferisce Il Gazzettino, la sua risposta lha data, condannando in solido il medico che ha eseguito lecografia e lAsl 10 di Venezia al risarcimento del danno valutato poco meno di due milioni di euro.
La sentenza è arrivata a gennaio ma, secondo lavvocato Donatella Migotto, che tutela gli interessi della famiglia, dallAsl 10 non è arrivato alcun cenno. Motivo per cui, ancora in marzo, il legale spedisce al collega che tutela lAsl il conteggio del dovuto che arriva, appunto, a quasi due milioni. Anche qui, secondo la ricostruzione del Gazzettino, nessuna reazione. Quanto basta per indurre lavvocato a mettere in moto la procedura alternativa per ottenere quanto disposto dalla sentenza, magari attraverso un pignoramento dei beni della struttura. Al di là dellesito finale della controversia, resta lincredulità: un errore del genere non si sarebbe mai dovuto fare.
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