In futuro leggeremo i libri solo usando lo schermo di un tablet e file digitali? Il 2011 ha visto il lancio, in Italia, degli e-book, inaugurando un trend che sta facendo ridefinire le strategie di sviluppo agli attori del settore editoriale.
Tra questi anche Wolters Kluwer Italia, filiale del gruppo Wolters Kluwer che opera nell'editoria professionale (con i marchi Cedam, Ipsoa, Utet Giuridica, Leggi d'Italia, il Fisco, Indicitalia) ed è titolare di un'offerta che include software, corsi di formazione e i servizi on line.
«Valorizzando tutte le componenti della nostra offerta siamo in grado di dare risposte complete alle esigenze di business dei nostri clienti, ed essere anche partner credibili per le istituzioni - dice Giulietta Lemmi, ceo di Wolters Kluwer Italia -. Come per il progetto sulla Mediazione mediante l'accordo con gli ordini professionali: oltre a fornire formazione editoria qualificata offriremo il software di gestione per gli enti, gli organismi di mediazione e i mediatori professionisti». Anche Wolters Kluwer Italia ha rivisto la propria strategia accelerando il processo di digitalizzazione. «In Italia il mercato degli e-book è in ritardo rispetto ad altri Paesi, ma si sta andando verso un modello evoluto di fruizione dei contenuti che sfrutta i vantaggi della tecnologia per migliorare l'esperienza del cliente e moltiplicare le modalità di accesso al contenuto del libro" continua Lemmi. «Anche se il libro continua a rivestire un ruolo centrale nel processo di documentazione professionale, il suo contenuto digitalizzato (come eBook, applicazione o on cloud) affiancherà progressivamente l'uso dei testi tradizionali per esigenze specifiche, ad esempio la consultazione in mobilità, ma acquisterà un grande valore se integrato nel flusso di lavoro (workflow) principale del professionista».
Su quest'area, la strada della digitalizzazione dei contenuti è stata intrapresa dall'azienda da molti anni: dalle schede mobili fino alle attuali banche dati online. Queste ultime costituiscono un vero e proprio ufficio digitale, dove il professionista ricerca la documentazione necessaria alla propria attività, compresa dottrina e contenuti d'autore, e dove trova integrati servizi evoluti e strumenti operativi, fino a veri e propri sistemi esperti come Iter, il primo software legale creato per supportare le scelte e la definizione della strategia processuale.
«Nessuno può prevedere la velocità del processo di digitalizzazione, ma anche stavolta accompagneremo i professionisti in questo passaggio che va nella direzione dell'ulteriore modernizzazione della professione. Per noi editori è una condizione indispensabile se vogliamo mantenere il nostro ruolo - conclude Lemmi -; dobbiamo essere pronti a offrire i nostri contenuti in tutti i formati che possono dare valore e servizio al cliente, che può così scegliere liberamente il format che preferisce. Questo comporterà uno sforzo iniziale con investimenti e cambiamenti profondi in cui saranno coinvolti tutti gli attori della filiera, dai fornitori agli autori ai canali.
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